Bassa Romagna, piani per eliminare le barriere architettoniche in tutti i comuni

Lugo

Negli otto comuni dell’Unione che ne erano ancora sprovvisti - tutti eccetto Lugo - stanno per arrivare i Peba e i Pau, sigle che identificano il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche e il Piano di accessibilità urbana. Due strumenti integrati per il monitoraggio, progettazione e pianificazione di interventi finalizzati al raggiungimento dell’accessibilità e usabilità degli edifici pubblici e dei luoghi urbani.

Il Peba mira a classificare il patrimonio immobiliare pubblico eseguendo una diagnosi e programmando gli interventi di graduale eliminazione delle barriere architettoniche.
Il Pau invece interessa i percorsi di interconnessione nei tratti urbani di collegamento con gli edifici pubblici individuati dal Peba, esaminando il contesto urbano e programmando gli interventi per la risoluzione delle criticità.

Entrambi, peraltro, sono stati concepiti per essere piani dinamici e aggiornabili mediante il continuo monitoraggio.
La decisione dell’Unione, tuttavia, arriva con due anni di ritardo da quel novembre 2020 nel quale il Peba venne approvato all’unanimità dall’intero Consiglio comunale di Lugo. A innescare lo sprint della Rocca fu il consigliere del Gruppo misto Davide Solaroli, che nell’ agosto 2019 presentò una mozione sull’argomento.
La problematica arrivò al tavolo del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, a cui il consigliere scrisse per richiedere un immediato intervento. Nella risposta Bonaccini lo informò che il sindaco Davide Ranalli si era impegnato formalmente a provvedere entro la fine dell’anno 2020. Parola mantenuta e Lugo si è rivelata l’apripista.

Risulta che anche i Comuni di Massa Lombarda e Sant’Agata sul Santerno si fossero subito messi al lavoro.
Oggi, finalmente, arriva la buona notizia. Il Servizio Urbanistica, Energia e mobilità dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha già avviato le attività propedeutiche alla definizione di un primo stralcio di entrambi i piani che - come avvenuto anche per il Pug - sarà accompagnata da una fase di ascolto e confronto con le parti sociali interessate, attraverso un questionario e altri momenti di condivisione degli obiettivi, per raccogliere contributi e idee capaci di migliorare le strategie da adottare.
«Il concetto di persona con disabilità, legato allo stereotipo della persona sulla sedia a rotelle, è notevolmente mutato nel tempo - sottolineano nello specifico i sindaci referenti dell’Unione, Paola Pula e Nicola Pasi - e comprende chiunque si trovi in maniera permanente o temporanea ad avere delle difficoltà o esigenze particolari nei movimenti o nelle percezioni sensoriali, nonché le persone con difficoltà cognitive e psichiche. Così come è evoluto il concetto di accessibilità inteso oggi come inclusione e benessere ambientale che riguarda tutti coloro che abitano la città. Oltre che un necessario adeguamento normativo, dotarsi di questi piani rappresenta un messaggio di civiltà verso tutti coloro che abitano il nostro territorio».

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