Baslet B, Molinaro: "Faenza, tutto passa dalla difesa"

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Lorenzo Molinaro, a Piacenza è arrivata una vittoria netta e inequivocabile. Quanto ne avevate bisogno dopo due sconfitte consecutive?

«Avevamo voglia di riscattarci. Perdere di uno a San Miniato contro un avversario di caratura inferiore non l’avevamo digerito. La partita con Rieti, poi, avrà sicuramente fatto divertire il pubblico, però speravamo finisse in maniera diversa. Ci serviva uno scossone, un successo largo nella forma e nella sostanza. E siamo andati a prendercelo. Fra l’altro su un campo ostico come quello della Bakery».

Altre volte vi eravate distratti dopo aver costruito un bel vantaggio, questa volta no. Cosa è cambiato?

«La nostra prestazione difensiva. Mi spiego. Nelle quattro partite precedenti abbiamo subito più di 80 punti di media, una cosa inaudita per noi e fatico trovare la spiegazione. Domenica scorsa siamo partiti benissimo, facendo sempre canestro, e questo aiuta, ma poi abbiamo continuato a lavorare duro dietro e i risultati si sono visti. Credo che in altre occasioni essere andati via abbastanza in fretta ci abbia giocato un brutto scherzo. Insomma, ci siamo sentiti imbattibili e abbiamo concesso spazio alle speranze degli avversari».

Domenica al Pala Cattani arriva Empoli e ancora una volta partite favoriti. Che match sarà?

«Gioco da tempo ormai e prima della sosta può succedere davvero di tutto, perché capita di staccare la testa con troppo anticipo. Per noi si tratta di una prova di maturità, dovremo disputare 40’ continui ed evitare quei cali, specie nel terzo quarto, che hanno messo a repentaglio vittorie sicure. Tutto passa dalla difesa e lo ha riconosciuto pure coach Garelli, che da inizio stagione sta puntando molto su questo aspetto del gioco».

Dopo dodici giornate il campionato comincia a delineare i propri equilibri, lei che idea si è fatto?

«Le cose stanno andando come pensavo. Davanti troviamo le squadre sulla carta più forti, poi bisognerà capire come finirà la storia di Firenze (problemi economici, ndr), ma questo non dipende da noi. Per il resto vedo Fabriano, capace di battere chiunque e Jesi come le altre formazioni più solide del lotto. E poi viene un gruppo molto folto. Il nostro ruolino di marcia non è scontato. Abbiamo due play giovani e all’inizio ho riscontrato qualche difficoltà, poi ci siamo sistemati e Pastore da regista sta facendo molto bene, confermando la nostra poliedricità».

Lei come Aromando avete migliorato molto la precisione dall’arco. Un modo nuovo per punire le difese avversarie?

«Io e Simone ci stiamo allenando parecchio sul tiro da 3 e quando i risultati si vedono in campo, non può fare che piacere. Buona parte del merito va a Garelli, che ci dà piena fiducia e insiste nel punire le scelte contenitive di certi avversari. Io poi il tiro da fuori penso di averlo sempre avuto, ma la fiducia di compagni e staff cambia tutto». r.r.

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