Baskt A2, Palumbo: "C'è tanto di buono nell'Unieuro"

Basket

Una sconfitta che brucia tantissimo e, proprio per questo, da dimenticare il più in fretta possibile. E' questo il leit motiv in casa Unieuro, che martedì ha ripreso ad allenarsi dopo lo shock dei fatali 10 secondi finali del match con Ferrara, mettendo nel mirino il posticipo casalingo di martedì con Latina. «Inevitabilmente la sconfitta ci ha toccato e non poco, ma al tempo stesso ritengo che, per come è maturata, sia da mettere subito da parte perché ci sono stati momenti positivi, e molti, all'interno del match che superano ampiamente in peso gli episodi che ci sono stati fatali – afferma Mattia Palumbo, il migliore in campo tra i biancorossi - Il basket è fatto anche di situazioni che possono cambiare il giudizio complessivo su una prestazione». Quella che per Palumbo e i suoi compagni è stata, comunque, in linea con la crescita evidenziata nelle ultime settimane. «Noi venivamo da una striscia di vittorie e da un momento positivo e per tutto il corso del match abbiamo offerto un'ottima pallacanestro, sia offensivamente sia difensivamente. Davanti avevamo una formazione che attraversava un evidente periodo di difficoltà, causato anche da infortuni, che non ne rispecchiava il reale valore e la avevamo affrontata nel modo giusto». E poi... “e poi sarà come morire” cantava Giorgia. I rimpianti in casa forlivese sono tanti. Qualcuno in particolar modo? «Non voglio soffermarmi sui tiri liberi sbagliati che non sono la discriminante reale della sconfitta – spiega il play – ma principalmente con gli accoppiamenti difensivi insoliti che dal secondo tempo Ferrara ha proposto (lunghi in marcatura sugli esterni ndr) e che ci hanno impedito di giocare in velocità come avevano fatto in precedenza. Non abbiamo più trovato quei canestri in transizione che avevano fatto male agli estensi. Da questa svolta è scaturita la loro rimonta e la possibilità di giocarsi un finale punto a punto». All'Unieuro è mancato anche un altro fattore: Kenny Hayes. Ne ha tratto beneficio Carroll, però Forlì ne ha estremo bisogno, già da martedì. «Ognuno si è sentito molto più responsabilizzato a dare una risposta più forte in campo stante l'assenza di un giocatore fondamentale, ma è vero che già dalla Supercoppa abbiamo vissuto situazioni d'emergenza e abbiamo sempre reagito. Quindi la nostra identità c'è a prescindere dai singoli. Jeffrey? Ha mostrato tutte le sue potenzialità, è un giocatore di striscia che quando inizia a segnare è difficilissimo da fermare. Sta a lui e a tutti noi bilanciare il rendimento offensivo quando Hayes rientrerà». Già, quando? «Viene monitorato quotidianamente dallo staff sanitario, è una situazione delicata e non so a che percentuale del recupero fisico sia - ammette Palumbo – La stagione è lunga, vanno evitate ricadute, ma giocare martedì è una fortuna, ha più tempo per tornare ad allenarsi». Se non dovesse recuperare, servirà il Palumbo di Ferrara, anche se i “ventelli” non vanno pretesi da lui. I 20 di domenica sono stati la sua seconda performance in A2 dopo i 21 del 14 gennaio 2018 contro Trapani. «Sarà mia premura portare in campo sicurezza, convinzione e personalità perché quelle sì, sono imprescindibili».

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