Basket B, Vico, Faenza e la gioia mondiale: "Mentalmente ero in Qatar"

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Era l’estate 1986 quando l’Argentina vinse i suoi precedenti Mondiali di calcio e Sebastian Vico era nato da appena un mese e mezzo. Non aveva avuto la possibilità di captare la festa che si era scatenata nella sua città natale, Santa Fe, quando Maradona e soci superarono 3-2 la Germania Ovest all’Azteca di Città del Messico. Ha dovuto attendere 36 anni per capire cosa si prova. E non poteva perdersi l’attimo in cui la sua amata “Albiceleste” tornava sul trono del mondo.

Fremeva, in panchina, durante il riscaldamento, sbirciando gli smartphone alla ricerca di notizie positive. La buona sorte l’ha premiato, sincronizzando “la lotteria dei calci di rigore” con l’intervallo lungo di Faenza-Empoli, permettendogli di assistervi dallo spogliatoio, attimo eternato in una clip visualizzabile nella pagina YouTube del Corriere Romagna. E dalla pancia del PalaCattani è uscito un Vico festante, con la maglia della sua nazionale e corso ad abbracciare la famiglia per celebrare l’attimo. «Avevo bisogno di qualcuno con cui condividere la gioia - spiega la guardia - perché io ero qui a soffrire da solo, mentre tutti i miei amici argentini erano in compagnia, dall’altra parte del globo. Avevo già avvertito il coach due mesi fa, guardando il calendario, che se la mia nazionale fosse arrivata in finale, sarei stato mentalmente in Qatar. In Argentina il calcio è primo, secondo e terzo sport nazionale, e sono troppo contento: è un cerchio che si è chiuso».

I suoi Blacks hanno contribuito alla festa, annichilendo la tenue resistenza di Empoli e chiudendo presto la pratica. «Per la seconda volta consecutiva siamo riusciti ad eseguire con continuità il piano partita e era una cosa che ci stava mancando, quella di ammazzare le partite, continuando a martellare, senza “piacersi” troppo. Siamo riusciti a gestire i minutaggi e a dare spazio anche ai più giovani».

I neroverdi chiudono il 2022 al secondo posto e durante la pausa lavoreranno per preparare la ripresa del campionato, concedendosi qualche giorno di festa. «Dobbiamo approfittare della sosta per rimettere benzina che ci aiuti ad arrivare a fine stagione col motore a pieni giri, e per sistemare le piccole problematiche tecnico-tattiche. Alla ripresa ci aspettano partite davvero toste e il primo obiettivo da raggiungere, la qualificazione alla Coppa Italia. Ma ci sarà tempo anche per gustare qualcosa per il giorno di Natale: al mio paese in questo periodo ci sono 40 gradi e si usa mangiare roba fredda, come il vitello tonnato, che mio padre faceva benissimo, ma io vado matto anche per il panettone».

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