Basket, Rombaldoni dice basta: nuova vita a Faenza

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Sembrava una giornata di campionato come tante la seconda della serie A 1994-1995. A Verona la Birex di Franco Marcelletti sfidava Reggio Emilia e in campo gli occhi erano su Galanda, Bonora e sui mai troppo compianti Henry Williams e Mike Mitchell. In realtà quella domenica fu speciale perché esordì un 18enne di Sant’Elpidio a Mare. Si chiamava Rodolfo Rombaldoni e la sua prima apparizione nel basket che conta sarà contraddistinta dal termine che lo accompagnerà per sempre: vincente. Rombaldoni vinse quella gara (con 4 punti a referto) e ha continuato a farlo sino a domenica, quando a Malaga ha messo al collo la medaglia d’oro degli Europei Over 45. L’ultima della sua carriera, perché ieri, alla soglia dei 46 anni che compirà a dicembre, “Romba” ha deciso di fermarsi per iniziare un nuovo percorso. Dopo quattro campionati nel corso dei quali ha cambiato la storia dei Baskérs Forlimpopoli, portandoli dalla serie D alla C Gold e conquistando in primavera i play-off, il numero 5 andrà nel cassetto per lasciare spazio alla giacca e alla tuta da allenatore. Rombaldoni sostituirà Simone Pierich (in A a Trento) come team manager ai Raggisolaris Faenza e continuerà ad allenare i giovani all’Academy manfreda. Un nuovo corso inizia, uno scintillante si chiude da vero vincente. Sì, perché oltre agli scudetti con Fortitudo e Siena, lo storico ritorno in A2 della Reyer, l’ormai forlivesissimo “Dodo” ha inanellato promozioni a raffica. Solo dal 2010 in poi: Brescia, Monticelli, la neonata Pallacanestro 2.015 Forlì, Bakery Piacenza e Forlimpopoli, con Coppa Marchetti nel 2020 e 1.099 punti segnati. Ora l’ultimo degli eroi di Atene 2004 ancora in attività, guarda quella sfavillante medaglia d’argento olimpica, sorride come suo solito e ringrazia. «Anche le storie più belle sono destinate a finire o comunque vengono ricordate in quanto vissute intensamente. È stata una scelta inaspettata, non volevo appendere le scarpe al chiodo, però è arrivato il momento e non nascondo che ciò provoca in me mille emozioni. Sono stato accolto da un gruppo di amici che si erano inventati una squadra, mi sono sempre trovato a mio agio e abbiamo creato la basi dei nostri successi rivalutando quei valori importanti che esulano dal campo. Sono davvero orgoglioso di essere stato un Baskérs». Il presidente Gardelli ricambia. «Voglio ringraziare la persona, se siamo arrivati a questo punto è merito anche della professionalità da lui sempre dimostrata. Non posso che augurargli il meglio per il nuovo futuro professionale. Verso “Romba” sempre stima e affetto, impossibile dimenticare le grigliate in spogliatoio e gli spaghetti all’una di notte».

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