Basket, il premio "Papo" a Bruno Boero: "Onorato e orgoglioso"

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Una grande soddisfazione, per Bruno Boero, ricevere il Premio Papo 2023, che gli è stato consegnato lunedì al Flaminio di Rimini nella serata dedicata al “maestro di basket” Claudio Papini in occasione del “Torneo internazionale di basket giovanile – Memorial Claudio Papini,” giunto alla quindicesima edizione.

83 anni, torinese, Bruno Boero è faentino d’adozione, essendosi trasferito in riva al Lamone nel 2001, dopo una precoce carriera nella città della Mole, dove ha iniziato ad allenare appena ventenne. Seguiranno le esperienze a Varese, Milano, Firenze, Padova, Livorno, Roseto, Asti, Trapani, Treviso, fino al ritorno nella sua Torino. Poi Montecatini e quindi Faenza, come allenatore delle giovanili ma anche della squadra di serie B. Collabora tuttora con il Faenza Basket Project. Ha vinto svariati titoli regionali e nazionali nelle giovanili di mezza Italia e ha scoperto o allenato giocatori del calibro di Caglieris, Sacchetti, Dell’Agnello, Chiacig, Marconato, Abbio, Ress, solo per citarne alcuni. Allenatore benemerito dal 2007, nel 2012 ha ottenuto la Targa d’Onore d’Argento della Fip, quale riconoscimento per la lunga dedicazione al mondo della pallacanestro e della divulgazione tecnica (che ha avuto modo di approfondire durante i numerosi viaggi di studio negli Stati Uniti). Il Premio Papo è il coronamento di una storia in panchina lunga oltre 60 anni.

Boero è stato il primo coach a introdurre in Italia il modello americano del “Summer basket camp”, ad Aosta nell’estate del 1974. Al suo attivo molteplici clinic nazionali e internazionali tra Siria, Spagna, Germania, Ghana e Canarie. «Maestro, amico, collega, ma anche avversario di tanti finali giovanili, Claudio Papini è stato un esempio per tutti noi – dichiara Boero - sono onorato e orgoglioso di ricevere questo premio in suo omaggio. Come ci ha insegnato il Papo, i giovani sono il nostro futuro e poterli allenare è un dono. I duemila atleti presenti a Rimini per questo torneo, provenienti da tutta Italia e anche da Georgia e Bulgaria, rappresentano un segnale di speranza».

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