Basket, i protocolli sanitari per tutte le competizioni cestistiche

Archivio

FORLÌ - Sono stati emanati ieri dalla segreteria generale della Fip, i tanto attesi protocolli per le competizioni cestistiche a livello dilettantistico e regionale, valide per A1 e A2 femminile e dall'A2 maschile in giù. Le linee guida per il contenimento dell'emergenza epidemiologica, giusto precisarlo subito, si riferiscono per ora alla modalità “partite a porte chiuse”, quindi potranno essere riviste in corso d'opera.
Includono, però, gli incontri o tornei amichevoli ufficiali a pieno organico, quindi con i giocatori stranieri a disposizione. Per loro occorre presentarsi con un tampone negativo eseguito nel paese di provenienza tassativamente nelle 48 ore prima dell’arrivo in Italia, o in alternativa sarà necessario un periodo di quarantena di 14 giorni, trascorsi i quali potranno ricongiungersi al gruppo. Il protocollo rimanda, alla base di tutti gli esami prescritti per ciascuna categoria, a una autocertificazione da tenere con frequenza settimanale e a un elenco giornaliero aggiornato dei partecipanti alle attività per la tracciabilità in caso di soggetti contagiati.
Ogni squadra, cinque giorni prima della prima amichevole, e poi cinque giorni dall'inizio del campionato, deve fare effettuare a ogni componente del team questi test: esame sierologico, tampone e tampone dopo 72 ore per la serie A2 uomini, esame sierologico e tampone rapido per A1 e A2 donne, B, C Gold e C Silver uomini, test sierologico rapido per B donne, D uomini e tutte le serie inferiori comprese tutte le categorie giovanili. I positivi al sierologico rapido e al tampone rapido, dovranno eseguire gli accertamenti previsti dalle autorità sanitarie all’esito dei quali potranno essere riammessi in gruppo se negativi. Se un componente di una squadra dovesse contrarre il Covid-19, verrà isolato e seguirà il percorso previsto dalle autorità sanitarie, tutti gli altri saranno sottoposti a tampone e, se negativi, potranno continuare nelle attività sportive. Se positivi verranno isolati loro stessi. Gli atleti che hanno contratto il Covid-19 saranno di nuovo sottoposti agli esami per l’idoneità sportiva anche nel caso di certificato in corso di validità. Ogni palazzetto dovrà essere dotato di “area medica” e nella modalità a porte chiuse, il numero massimo di persone ammesse è di 126 unità tutte inserite in una scheda nominativa. Prima di ogni match, anziché i gagliardetti, i medici sociali si scambieranno la certificazione del rispetto da parte di tutto il team delle prescrizioni sanitarie relative agli accertamenti Covid-19 previsti dai protocolli vigenti.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui