Basket D, Calegari: «Offeso per il mio aspetto fisico in Cesena-Riccione»

Cesena

Partita Basket 2005 Cesena-Dolphins Riccione di Serie D Girone D. In campo con la canotta riccionese c’è Thomas Calegari, una vita sui campi del circondario, da anni assiduo frequentatore dei campionati nelle minors di basket riminesi. Il centro dei Dolphins, un guerriero in campo, ha affidato a un post sul suo profilo Facebook uno sfogo dopo a Cesena è stato bersaglio di insulti per la sua corporatura da parte di un gruppetto di ragazzi. “Faccio fatica ancora a crederci. Dopo anni di partite, campionati, tornei, ho incontrato di nuovo il razzismo. Il tifo contro è bello, fa colore, casino, rende l’atmosfera ancora più bella, rende bella anche una brutta partita di serie D. Eppure sentire così tante offese sull’aspetto fisico, anche pesanti e innovative, becere e di cattivo gusto, non mi capitava da un po’. Le offese le accetto, le ho sempre accettate, ma sentire ragazzini inveire e insultare per 40’ un individuo è squallido, è una delusione e una sconfitta per lo sport. Lo chiamo razzismo perchè è tale il comportamento di chi denigra e offende gente obesa o con altri difetti fisici. Eppure lo sport dovrebbe essere integrazione totale, ancor di più in questi campionati non professionistici dove chi gioca è spinto solo dalla passione. Rimango col sorriso perché ho vinto io, non sono sceso ai vostri livelli, ma la fiducia nella razza umana è sempre più bassa”. Sono subito arrivate le scuse del Basket 2005 Cesena. “Ci sentiamo in dovere di porgere le dovute scuse a Thomas Calegari, preso di mira con epiteti offensivi e volgari da un gruppetto di ragazzi presenti alla partita. Registriamo inoltre, con profondo rammarico, che lo sfogo di Thomas, del tutto involontariamente, ha stuzzicato qualche tesserato di altre società del nostro campionato a salire sul carro della reprimenda e del giudizio inopportuno e distorto nei confronti di una società che ha sempre fatto della educazione e della crescita personale dei ragazzi la priorità assoluta, ben prima dei risultati sportivi, che a determinate condizioni non intende perseguire. Respingiamo fermamente al mittente qualunque voce falsa e stonata che si è alzata improvvidamente prendendo spunto da una situazione con la quale qualunque società sportiva ha dovuto purtroppo fare i conti senza esserne minimamente responsabile”.

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