Basket B, tutti in discussione in casa Tigers: decisiva Imola

In casa Tigers Cesena siamo forse a un punto di non ritorno. Le difficoltà sono sempre più lampanti e acclarate e mentre si susseguono le voci di possibili cambi in corsa, la società sembra dare l’ultima occasione a giocatori e staff. Ma a Imola, o le cose cambieranno oppure qualcuno è pronto a salutare, perché è evidente che qualcosa si sia inceppato proprio nel momento più importante e che dal tunnel Cesena faccia tanta fatica a uscire. Circoscrivere una situazione così nera è sempre complicato, perché intervengono una miriade di fattori. Dando un rapidissimo sguardo alle statistiche, i Tigers hanno il peggior attacco del campionato. Non la semplice traduzione della frase “la palla non vuole entrare”, ma la fotografia di una squadra in confusione e senza troppe idee. Andando nei singoli, è facile mettere l’accento sulla batteria di piccoli. Cinque giocatori che forse si pestano i piedi a vicenda, perché nel basket la regola che l’abbondanza logora solo chi non ce l’ha è spesso falsa. Anche perché poi spesso coincide con una coperta corta altrove. In questo caso nel reparto lunghi dove le rotazioni sono ridotte all’osso e Cesena paga in chili e centimetri. Guardando al fatturato della banda Battisti, Trapani, Terenzi, Borsato e Dagnello, ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli: 66 punti in tre partite, a una media di 22 punti a gara e 7/41 da tre. Un bottino magrissimo, anche perché questi rappresentano i 5 ottavi delle reali rotazioni e la loro fiducia continua a deflagrare scoprendo orizzonti sempre più oscuri. Pronta la presa di posizione della società a cui chiaramente la non sta bene la situazione e vuole vederci chiaro. «Non siamo per nulla contenti di quello che sta succedendo.- ha iniziato il direttore generale Stefano Palazzi -. Ci confronteremo in settimana con tutti, dai giocatori a tutto lo staff. Lì capiremo se possiamo stare tutti sulla stessa barca e se ci possiamo stare bene. È giusto fare un momento di riflessione, per non incappare in robe avventate e strane». Il dirigente tigrato ci tiene a sottolineare il lavoro della parte fuori dal campo. «Quest’anno siamo a pari con tutti i pagamenti e su questo non ci si può dire nulla. Stiamo facendo veramente tutto il possibile per mettere la squadra nelle condizioni di rendere al meglio. Noi siamo presenti ovunque e anche i tifosi ci tengono davvero, rimanendo sempre nel limite del possibile vicino alla squadra». Palazzi allontana ogni possibile cambio in settimana e guarda al dopo Imola. «Al momento aspettiamo domenica e vediamo che succede. Vogliamo segnali subito, anche perché il campionato non lascia spazio a troppi passi falsi. Nell’incontro tireremo le orecchie, ma soprattutto staremo ad ascoltare e nelle pausa cercheremo di mettere in atto soluzioni per tornare quelli che eravamo o quantomeno pensavamo di essere».

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