Basket B, Tognacci: "L'Andrea Costa sa bene quanto vale"

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Partite così, il più delle volte si perdono. E allora ben si spiega la grande festa domenica al Ruggi, dell’Andrea Costa e della sua gente per la bella vittoria su Fabriano. Si, perché dopo aver condotto fino al +15 e aver tenuto la corazzata marchigiana a soli 24 punti all’intervallo, sul 58-61 a 4’ dal gong Imola sembrava sull’orlo della sconfitta. Sembrava. «Era importante riuscire a sbloccarsi - esordisce l’esterno biancorosso Federico Tognacci -. A Firenze avevamo fatto bene difensivamente, ma in attacco avevamo prodotto un basket scontato. La reazione serviva a noi stessi, per aumentare la consapevolezza di quanto valiamo e delle nostre potenzialità. Ne siamo tutti convinti e sappiamo cosa serve per centrare l’obiettivo stagionale, però il conforto dei risultati aiuta. Contro Fabriano nei primi 20’ siamo stati eccezionali in difesa e l’obiettivo sta proprio nel giocare così il più a lungo possibile. Con umiltà e consapevolezza possiamo battere chiunque, a patto di mantenere sempre alta la concentrazione. Se ci riusciamo, allora ci caveremo molte soddisfazioni».


Zona indigesta

L’Andrea Costa si è arenata soprattutto contro la zona 2-3 che l’ha forzata a un terzo tempo da soli 10 punti. «Il nostro calo è stato evidente e la zona di Fabriano ci ha un po’ addormentato. Noi facciamo del ritmo, anche offensivo, il principale punto di forza, se finiamo per camminare avremo problemi sempre. Però abbiamo reagito alla grande ed è la notizia più lieta, perché gare del genere quasi sempre le perdi. Brava Fabriano a risalire dal -15, ma nel finale siamo stati più lucidi».
A maggior ragione causa l’indisponibilità di Montanari (lesione di primo grado al quadricipite femorale, giocherà ad Ancona), il 22enne riminese ha indossato per tanti minuti i panni del play alle due estremità del campo.
«È una cosa che penso di avere nelle mie corde e alla quale sono stato abituato sin dal settore giovanile. Mi piace e ci abbiamo lavorato sin dal raduno, per togliere un po’ di pressione difensiva dalle spalle di Montanari e non dargli sempre l’obbligo di stare sul portatore avversario».


Senso di responsabilità

Una stagione così complicata, nella quale per salvarsi bisogna andare ai play-off, non è per nulla facile da affrontare. «Io sto vivendo tutto questo come un grande senso di responsabilità. Gioco per una società storica in una piazza che mastica pallacanestro. Mai avevo avuto una tifoseria del genere dalla mia parte e allora di pressione non ne sento. Ogni domenica ci aspetta una partita fondamentale e da vincere, lo sappiamo bene e puntiamo in primis a migliorare con il lavoro settimanale. I risultati saranno la logica conseguenza».

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