Basket B, Tigers e il calo di pubblico: Carisport sempre più vuoto

Nel mercoledì del Carisport l’iniziativa “Un canestro di solidarietà” ha incassato molto più del botteghino della società. Un aspetto non di poco conto che lascia tre grandi verità. Il primo è il cuore d’oro e la bellezza del tifo organizzato “Io tifo Tigers”, da sempre impegnato in iniziative sociali oltre a un comportamento estremamente corretto nel vedere i propri beniamini.

Il secondo e ben più preoccupante riguarda invece le presenze al palazzetto. Queste sono via via drasticamente scese nelle ultime settimane e il recupero infrasettimanale concomitante col calcio non ha aiutato. Aggiungiamo poi la capienza al 35% ed ecco un panorama che non aiuta la in alcun modo società vogliose di portare gente al palazzetto. Il fatto però di avere un solo bambino in tutto il palazzetto pronto ad asciugare il sudore esula da tutte queste situazioni.

Dove è finito il progetto “tana delle tigri”? Possibile che nessun bambino delle giovanili possa essere interessato a una partita di alto livello con protagonista la squadra della sua città? Perché la promozione nelle scuole ed altre situazioni simili non vengono più portate avanti?

Una possibile risposta sta anche nei risultati dei Tigers. Seguire una squadra che prende le botte senza reali capacità di reagire allontana evidentemente il pubblico. Discorso ulteriormente amplificato in relazione al fatto che questa squadra non sa mai cosa fare nella metà campo offensiva. Spesso le difese, anche quella farraginosa nella sconfitta contro Ozzano, fanno vincere i campionati, ma gli attacchi fanno vendere i biglietti. Da un anno a questa parte è propria la parte offensiva a mancare. Anche quando la situazione sembrava essersi sbloccata vedi la vittoria a Rieti, alle prime difficoltà si torna agli uno contro uno e agli isolamenti che portano poco.

Contro Ozzano l’inizio era stato di tutto rispetto. Poi quando anche gli avversari si sono messi a giocare, ecco il buio totale. Il secondo tempo è da strappo di contratto. Il nervosismo è poi dilagato con Gallizzi che ha pensato di prendere a calci i cartelloni pubblicitari. Forse la reazione più istintiva per l’ennesima bocciatura contro le grandi. Ora per puntare alla zona play-off serve un miracolo. Qualcuno chiede l’ausilio del mercato e forse anche a ragion veduta visto che è partito il miglior marcatore, nonché “4” titolare senza essere sostituito.

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