Basket B, Rinaldi scuote Rimini: "Ora iniziamo a mettere le mani addosso anche noi"

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Il primo, vero brusco stop della stagione fa parte di un normale percorso o deve far squillare qualche campanello d’allarme? Dopo cinque successi consecutivi, la Rinascita si è arenata a Rieti, asfaltata dal punto di vista dell’intensità e dell’energia dalla rumba della Npc di Gabriele Ceccarelli. Un match dai due volti: la prima parte in controllo, con i biancorossi anche a +12, la seconda in sofferenza totale, con un clamoroso 22-4 che dal 36-44 del 23’ portava al 60-48 del 33’. «Si, abbiamo approcciato bene la partita, però poi come con Montegranaro e Senigallia siamo andati a folate e in una partita così non te lo puoi permettere - commenta Tommy Rinaldi -. Serve limitare questi bassi troppo frequenti, altrimenti si pagano». Dopo le sconfitte in emergenza a Rieti sponda Real Sebastiani (all’esordio, senza Tassinari) e a Roseto (senza Tassinari e Mladenov), è arrivato un altro ko in uno scontro diretto con una squadra di alta classifica. Ci può stare o preoccupa? «Era il primo scontro diretto che affrontavamo al completo e l’aspettativa era alta, sia dall’esterno che da parte nostra - ammette il capitano -. È andata bene per un tempo, poi loro ci hanno messo le mani addosso e abbiamo subìto, su questo dovremo lavorare». Si parla spesso di basket tecnico e fisico: ma c’è una vera differenza? O l’uno propedeutico all’altro? «Possiamo dividere la pallacanestro da un lato tecnico e fisico, ma è sempre lo stesso sport. Noi giochiamo bene quando troviamo tiri aperti e ci passiamo la palla, anche a Rieti eravamo andati in doppia cifra di vantaggio. La nostra bravura deve essere quella di mantenere questo vantaggio, per difenderlo proprio quando il match si fa più agonistico e sporco e gli altri iniziano a menarci. Certi campi sono difficili, dobbiamo rispondere nella stessa misura ed evitare di prendere dei parziali che ci fanno uscire dalla partita. Se invece di 22-4 prendevamo un 12-4 saremmo stati lì, in linea di galleggiamento. Questi scontri diretti ci insegnano che dobbiamo aumentare l’intensità e mettere le mani addosso anche noi». Ora, prima di Natale, si chiuderà con un doppio appuntamento al Flaminio con Ancona (domenica) e Jesi (mercoledì 23). Per andare alle final eight di Coppa Italia bisogna fare filotto, considerando gli scontri diretti a sfavore. «Vogliamo fare 4/4 e qualificarci: oltre a queste due subito dopo la sosta affronteremo Cesena e Luiss Roma. Poi tracceremo un primo bilancio, ma per risolvere questi problemi dovremo picchiarci di più in allenamento e restando più calmi quando le cose non vanno bene. Dobbiamo incassare meglio, senza andare fuori giri».

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