Basket B, il gm Baccarini: "Regazzi? Un amico di Faenza, ma conta solo vincere"

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«Marco Regazzi è un pezzo di storia della nostra società e un amico il che, per me, viene pure prima». Sono parole sentite e che dicono tutto, quelle pronunciate dal giemme faentino Andrea Baccarini a 48 ore dal derbissimo Blacks-Virtus Imola (domenica ore 18, arbitri i toscani Chiarugi e Mariotti). Il ritorno al Pala Cattani da avversario di Marco Regazzi non può, del resto, essere catalogato come un evento normale. «L’emozione si farà sentire, specie a ridosso della partita, poi sfumerà al momento della palla a due. Dopo conterà solo vincere, per noi come per ‘Rega’. Lui e la società giallonera hanno allestito un’ottima squadra, di quelle che io considero tra le sicure outsider. E la pensavo così già prima dell’inserimento di Tommasini, ovvero la classica ciliegina sulla torta. Le conferme del gruppo promosso sono state quelle giuste, ovvero di giocatori già in grado di fare la B, Morara lo conosciamo bene e Mladenov ha talento da vendere. Insomma, non possiamo assolutamente fare l’errore di sottovalutarli, altrimenti ci puniranno».

Anni indimenticabili

Regazzi in sette stagioni con i Raggisolaris ha scalato la piramide del basket nazionale dalla Promozione fino alla B, con tre campionati vinti e due play-off consecutivi fra i Cadetti. Il tutto dal 2011 fino a maggio 2018. «Sette anni di eccezionale crescita sportiva e professionale, per lo staff tecnico e anche per la società - continua Baccarini -. Ha giocato con noi anche Lollo Dalpozzo, domenica qui da avversario, e sarà un piacere salutarlo. Regazzi? Ha messo tutto sé stesso in quell’avventura, professionalità, energia e voglia di vincere che lo contraddistinguano. Con lui abbiamo infilato una promozione dopo l’altra e soprattutto ci siamo consolidati in B, che forse è stato il risultato più difficile e importante da centrare».

Inizio convincente

Al derby la Garelli-band arriva con il vento in poppa, grazie al largo successo a Ozzano. «È stato un esordio dalle tante note positive, ad iniziare dall’aver espugnato un campo difficile dove la maggior parte delle volte avevamo perso. La squadra mi è piaciuta molto in difesa, per me fondamentale. Ti permette infatti di portare a casa il risultato pure nelle serate di scarsa vena realizzativa. Possiamo crescere molto a livello di brillantezza, come dimostrano le cattive percentuali dall’arco e le troppe palle perse, ma penso sia normale avere dei margini di miglioramento a inizio stagione. Con il lavoro in palestra arriveranno pure quelle maggiori circolazione di palla e fluidità offensiva invocate da molti». Fra le note positive dei faentini in queste prime settimane di lavoro c’è il contributo del baby forlivese Paolo Bandini. «Si sta distinguendo anche perché aveva molta curiosità addosso, ma pure Voltolini e Pastore mi sono piaciuti. Abbiamo una rotazione a 9 e presto a 10, sono convinto infatti che Nkot Nkot saprà dare il suo contributo».

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