Basket B, Regazzi fa le carte al derby Raggisolaris-Andrea Costa

Sette anni e quattro promozioni da una parte. Una rivalità “eterna” dall’altra. Pensare a Faenza- Andrea Costa di domenica al Pala Cattani (ore 18, designati gli abruzzesi Grappasonno e Settepanella) significa pensare, inevitabilmente a Marco Regazzi. L’attuale coach della Virtus Spes Vis, con la quale sta dominando il torneo di C Gold (1° posto matematico e record di 15-2), in sette stagioni (2011-2018) ha portato i Raggisolaris dalla Promozione ai play-off di B. E lui, bandiera giallonera da sempre e in campo negli unici due derby ufficiali del Ruggi datati 1985/1986, per molti tifosi biancorossi è tuttora il simbolo di una rivalità mai sopita: «Faenza? - esordisce “Rega” - C’è la consapevolezza di aver fatto qualcosa di straordinario in quei sette campionati, perché con me i Raggisolaris sono diventati da una società che vivacchia in Promozione ad una consolidata realtà in B. Non ho rimpianti o recriminazioni di alcun tipo, forse l’ultima stagione sbagliai ad accettare, per amore del nostro “rapporto”, giocatori che non erano adatti alla mia pallacanestro e dei quali non ero convinto. Di certo credo di aver dato molto più di quanto ho ricevuto».

Estate calda

Nell’estate 2020, quando l’Andrea Costa si autoretrocesse in B, Alessandro Domenicali consigliò al padre Gian Piero di puntare proprio sul collega Regazzi (lavorano entrambi in un’importante cooperativa imolese) per il nuovo corso. L’insurrezione della curva biancorossa, però, fece saltare tutto: «Non mi sono mai chiesto come sarebbe andata - riprende l’allenatore virtussino - perché non ci fu una trattativa concreta. Rimase tutto a livello dell’apprezzamento di un amico, come Alessandro, del quale ho la massima stima. Mi ha dato fastidio, però, e non lo nego, la reazione dei tifosi, gente che probabilmente al tempo dei derby in Serie B non era neppure ancora nata. Fa parte tutto del gioco, lo so, ma credo ci vogliano sempre dei limiti e in questo caso con gli striscioni e le altre iniziative (compreso un colloquio con Gian Piero Domenicali prima di un’assemblea dei soci,
ndr) furono abbondantemente superati».

Faenza favorita

Regazzi, che con la sua Virtus Spes Vis ha tenuto testa in amichevole sia all’Andrea Costa che ad Ozzano, prova a fare le carte al derby di domenica: «Se è vero che le motivazioni fanno la differenza, allora quelle di Faenza sono superiori. I Raggisolaris questa partita non la devono perdere e il loro esasperato grado di fisicità penso possa fare la differenza. Certo, un’eventuale volata punto a punto è rischiosa per Faenza, mentre l’Andrea Costa, molto incentrata su Trapani e su un cannoniere atipico come Carnovali, proverà a girarla con gli episodi. Sorpreso da Imola? Conosco bene Federico Grandi. E’ un puntiglioso, ama una pallacanestro nella quale bisogna stare dentro i giochi e partire senza riflettori addosso ha tolto pressione al gruppo».

Fra i protagonisti attesi del derby c’è quel Simone Aromando che proprio Regazzi volle a Faenza nel “lontano” 2017- 2018: «Allora aveva 20 anni ed era alla prima esperienza in B. Faticammo all’inizio a inquadrarlo nel ruolo giusto ed il tempo ha confermato che è un’ala-pivot con i fiocchi. Grande lavoratore e carattere un po’ chiuso ha raffinato il proprio gioco, ma non è una novità per me, che le sue qualità le avevo già viste. Può essere lui a guidare i Raggisolaris alla rimonta play-off. Finora Faenza non può certo essere soddisfatta della stagione, se io lì venivo criticato quando ero quinto in classifica, direi che questa squadra doveva essere molto più su».

E magari l’anno prossimo in B ci sarà anche Regazzi con la Virtus Spes Vis: «Ho vinto 6 campionati e ho perso 3 finali promozioni. Non so se questo sia l’anno buono, di certo siamo lì, pronti a fare quello che sanno tutti». Ovvero vincere la C Gold e restituire a Imola, 36 anni dopo, il derby più atteso.

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