Basket B play-off, una mina vagante chiamata Raggisolaris. Ballabio: "La pressione è su Rimini"

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«Ci siamo scelti uno sport troppo faticoso», scherzava nel post-gara di garaquattro il giemme Andrea Baccarini, dopo che Faenza aveva rischiato di vedersi scivolare dalle mani il prezioso biglietto per la semifinale, recuperato a mezzo secondo dalla sirena. E non c’è dubbio che, se gli appassionati del basket non finiranno mai di ringraziare chi gliel’ha fatto scoprire, per le tonnellate di emozioni elargite a ogni stagione, qualche cardiologo potrebbe sconsigliare la visione di alcune partite. I Raggisolaris domenica hanno visto evaporare venti punti di margine in un poco più di 11 minuti, a cavallo tra i due quarti conclusivi (12-34 il parziale nel frangente), con un calo verticale di tensione nervosa che ha trasformato una muta di lupi famelici, cinici e muscolari, in un brigantino in balia dei montanti marosi pugliesi.
Sull’orlo del precipizio, Faenza si è ritrovata al momento giusto, con l’ennesimo assalto di volontà e di fisico di Aromando e con la zampata volante a tabellone di Poggi, quest’ultima frutto di uno schema, come rivelato da coach Garelli, mai provato prima in partita. E così è iniziata la festa per l’upset scolpito ai danni di Ruvo, che aveva chiuso il suo girone al secondo posto, e per la semifinale raggiunta (punto societario più alto eguagliato, dopo la cavalcata con Friso nel 2018-19), nella quale i neroverdi affronteranno Rimini in un derby tutto romagnolo.
Tra i tanti protagonisti del successo in garaquattro, un Ricky Ballabio riuscito a svellere con coraggiose penetrazioni le difese tattiche proposte da Ponticiello, chiudendo con 16 punti e il percorso netto da due (5/5), comprensivo di un canestro da cineteca con fallo, portandosi dietro due difensori ospiti. «Venivo da un buon periodo - racconta la guardia - anche se segnavo poco: mi hanno aiutato molto le parole del tecnico, che mi ha rassicurato sul fatto che il canestro sarebbe arrivato, se mi fossi concentrato sulle altre cose buone che potevo fare in campo. Poi in tribuna c’era la mia fidanzata Alessia, che mi aveva chiesto di fare almeno 10 punti: mi ha portato fortuna».
Due giorni di meritato riposo per i Raggisolaris anche perché le tante emozioni hanno reso il sonno più difficile, ma la mente non può fare a meno di guardare avanti, alla sfida con RivieraBanca. «Non ci siamo posti obiettivi, abbiamo scalato gradini man mano prendendo fiducia e siamo contenti di essere a questo punto e di aver scampato un lungo viaggio in pullman, che ci sarebbe toccato in caso di garacinque. Affronteremo Rimini con tranquillità, giocando il nostro basket, che è ciò che ci ha portati fin qui. La pressione l’avranno addosso loro, noi pensiamo solo a recuperare energie, dopo quattro partite tirate, con una rotazione a otto uomini».

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