Basket B, Petrucci: "A Faenza un gruppo super"

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Come può uno scoglio arginare il mare? Gli splendidi Raggisolaris ci hanno provato per 175 minuti di una serie di furente bellezza. Come indomabili cavalli selvaggi, che schiumavano rabbia quando qualcuno di loro doveva lasciare la comitiva, prima in otto, poi in sette, infine in sei, in una lotta impari. Meritavano i neroverdi, di strappare un biglietto per garacinque, in quali condizioni ci sarebbero arrivati non è facile dirlo, ma forse nemmeno il più accanito tifoso riminese avrebbe osato dire il contrario.

Così come la “vulgata comune” degli addetti ai lavori, nel post-partita, ipotizzava che con Vico e Poggi al loro posto, il destino avrebbe potuto raccontare storie diverse. Ma lo sport non è sempre epica e vi capita più spesso che David soccomba con Golia. D’altra parte, elucubrare di recriminazioni e ipotesi con mancanza di controprove toglierebbe spazio per dare i giusti meriti a una squadra capace di rendere più arduo il cammino della predestinata, gettando sempre il cuore oltre l’ostacolo, non arrendendosi mai, anche quando l’evidenza sembrava aver solcato il suo tragitto.

Si chiude quindi la stagione di Faenza, iniziata con il primo trofeo nazionale societario, proseguita in modo disconnesso con l’esonero di Serra e l’arrivo di Garelli e chiusasi con l’onore delle armi, dopo aver conseguito un altro record, quello delle dieci vittorie consecutive che hanno trainato alle semifinali play-off. Ci sarà tempo per approfondire le analisi tattiche e ipotizzare strategie future, ora è tempo solo per applausi e celebrazioni.

«Abbiamo dimostrato di essere un gran bel gruppo - è il fiero commento di capitan Petrucci - fatto di grandi uomini oltre che bravi atleti e sono super orgoglioso di averne fatto parte. Ho dormito poco e male domenica notte, devo ancora metabolizzare le emozioni. Il rammarico principale è però per garatre, quando eravamo in controllo e con un pizzico di lucidità in più l’avremmo portata a casa. Resta la soddisfazione per la buona annata, nonostante il passaggio a vuoto dei mesi centrali. E uscire tra gli applausi a scena aperta del pubblico, nonostante la sconfitta in un derby, fa molto piacere. Dimostra che i tifosi hanno compreso che abbiamo dato tutto quello che avevamo».

È presto per chiedere dei progetti futuri ma l’ala toscana ribadisce la sua disposizione alla permanenza. «A Faenza sto benissimo poi i matrimoni si fanno in due e bisognerà vedere quali saranno le intenzioni della società».

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