Basket B, Morara: "Derby cruciale per la mia Virtus"

«Tornare a vincere domenica ci farebbe sicuramente bene e l’importanza della partita favorirebbe una spinta verso l’alto, ma il nostro obiettivo rimane sul lungo termine ed è a quello che secondo me bisogna guardare».
Marco Morara, ex di turno, non si tira indietro. Dopo la brutta sconfitta contro Ancona, la sesta casalinga per la Virtus, preoccupante non tanto per il risultato quanto per l’atteggiamento proposto in campo dai giocatori, è necessario per i gialloneri ritrovare la condizione in vista della partita dal tasso emotivo più alto di tutto l’anno: «Non voglio cercare scuse: contro Ancona siamo entrati in campo poco concentrati e non abbiamo mai espresso il nostro gioco. Forse ci mancava un po di ritmo partita, ma abbiamo fatto errori banali che non c’entrano con la lunga pausa di tre settimane».
Altra musica
Il derby dell’andata è stato vinto da una Virtus lanciatissima e in lotta per il 4° posto. Ora però la musica è completamente cambiata, con le due squadre autrici di un girone di ritorno da incubo e alla ricerca di punti per continuare l’insperata corsa all’ottavo posto occupato da Senigallia: «All’andata l’emozione più grande è stata vissuta una volta suonata la sirena finale, quando ho regalato la mia maglietta a un ragazzino che vedo tutte le partite in casa e che ogni volta mi viene incontro. Adesso la situazione delle squadre è conosciuta da tutti, per cui il derby assume ancora più valore per entrambe: loro devono cercare continuità e noi dobbiamo assolutamente provare a ritirarci su dopo Ancona. Insomma il match capita in un momento cruciale».A dicembre l’ex Andrea Costa è stato l’assoluto protagonista del match: 20 punti, 7 rimbalzi e un assist in 28’, la sua miglior prestazione stagionale per canestri segnati, valutazione (24) e percentuali dal campo con almeno 10 tiri tentati (73%). Un fatto non insolito per un giocatore che fa degli scontri con le sue ex squadre (vedi Ozzano e Faenza) uno dei propri punti di forza: «Giocare contro le mie vecchie squadre mi dà un’ulteriore motivazione - conclude Morara - mi concentro molto a pensare che sia un match come tutti gli altri e forse proprio questo processo mentale mi riesce a togliere pressione».