Basket B, la Virtus apre lo stato di crisi

Quella di domenica contro Matelica doveva essere la partita del riscatto per la Virtus che invece regala la (meritata) terza vittoria stagionale alla squadra marchigiana e sprofonda ancora di più in quella che può essere certamente definita una crisi. La partita ha detto che Matelica ha sempre condotto dall’inizio alla fine e i gialloneri, a differenza delle precedenti sconfitte, non hanno dato alcun segno di vita.

Una prestazione sottotono per tutti i quaranta minuti, tanto da non essere nemmeno definita una vera partita dal coach giallonero Marco Regazzi. «La nostra non è stata una partita – afferma l’allenatore virtussino – abbiamo giocato senza muovere la palla, con troppe forzature e l’idea che un nostro canestro potesse valere 8 o 10 punti per recuperare. Mentalmente siamo in uno stato non normale, questo perché abbiamo troppe paure e pensieri che in questo momento sono inutili, non abbiamo più la stessa fiducia di prima e il risultato è stata una brutta prova».

Che cosa è successo?

Il girone di ritorno è iniziato nel peggiore dei modi e influisce inevitabilmente sullo stato d’animo dei giocatori. «Sono cambiate le attitudini delle altre squadre che ormai ci conoscono, sanno chi dover marcare in maniera più stretta e questo chiaramente ci mette in grossa difficoltà. A questo va aggiunta la mancanza di risultati che incide negativamente sul nostro atteggiamento e ci impedisce di fare quello che abbiamo fatto in un girone d’andata ampiamente sopra le aspettative».

In una giornata pessima per l’intera squadra, a far rumore sono sicuramente i 5 punti totali della coppia Tommasini-Mladenov, con quest’ultimo che ha tirato con 1/14 dal campo. «Se uno dei nostri giocatori leader tira con meno del 10% non si può vincere, e questo è un dato di fatto – ammette Regazzi -. Mladenov viene da una situazione fisica non ottimale e si deve mettere in testa che arriverà il suo momento: ha forse troppa fretta di fare un po’ tutto e ultimamente gli sta riuscendo poco, ma è un ragazzo giovane che deve trovare la giusta stabilità nell’accettare gli errori e noi lo aiuteremo a migliorarsi. A Tommasini non chiedo di fare 20 punti a partita, ma tante altre piccole cose importanti: ci servirà capire la sua condizione fisica e mentale, ma la partita di domenica è stata infelice in generale, non solo per lui e Mladenov».

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