Basket B, l'Andrea Costa deve dare delle risposte ai suoi tifosi

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Una settimana alla ricerca di se stessa. Si, perché la terribile Andrea Costa vista domenica scorsa contro i Tigers, e i cui grossi problemi a livello offensivo erano già emersi nei precedenti ko per mano di Ozzano e Senigallia, non può certo essere la stessa squadra capace di raccogliere due successi su Fabriano e Ancona. Difficile dire, adesso, se la verità stia nel mezzo, o se le difficoltà palesatisi nelle ultime settimane possano diventare un elemento disgregante per la compagine biancorossa, di certo la squadra di Grandi ha le qualità per tirarsi fuori dai guai. In questi giorni la società biancorossa ha fatto tutto il possibile per rasserenare il gruppo squadra. Prima, martedì, l’incontro a fine allenamento, con il presidente Alessandro Domenicali e la club manager Sofia Conti a ribadire la massima fiducia nei confronti di tutti; poi, ieri sera, un confronto nella sede di via Valeriani fra alcuni rappresentanti della tifoseria organizzata (Onda d’Urto) e la dirigenza stessa, coinvolgendo pure coach Grandi e i giocatori più esperti. Chiara la volontà di riappacificare i rapporti dopo la dura contestazione di domenica scorsa, quando Corcelli e Ranuzzi hanno provato a confrontarsi con la curva fischiante, ottenendo solo altri fischi. L’appoggio degli ultras all’Andrea Costa resta totale (e si vedrà anche domenica a Faenza), come la storia stessa del gruppo insegna, ma contro i Tigers la squadra imolese ha davvero toccato il fondo e non può chiedere comprensione, specie a caldo, a chi l’ama incondizionatamente e si attende impegno massimo, sempre, da parte dei propri beniamini.


Facce diverse

La sostanza dei problemi recenti sta anche qua. Alcuni giocatori, a iniziare dal supposto leader Montanari, si sono presentati al raduno in precarie condizioni fisiche; altri, vedi Agostini, lasciano molto a desiderare a livello di atteggiamento e concentrazione ed altri ancora, come Tognacci e Restelli, sembrano schiacciati da una pressione sì alta, rispetto magari a Piombino ed Empoli (le loro ultime esperienze), ma pienamente sopportabile.
I tifosi, che queste cose la sanno benissimo vedere senza che nessuno gliele spieghi, non hanno pazienza eterna e a questo punto tocca alla squadra reagire. Grandi ha sempre dimostrato di saper gestire situazioni calde (vedi pure le quattro sconfitte consecutive dello scorso anno alla fine del girone d’andata) e sa benissimo di dover cambiare qualcosa a livello tecnico, almeno per sbloccare l’attacco e non rendere il tiro da tre punti la fossa delle Marianne biancorossa. Messaggi ne ha mandati, ad esempio togliendo quasi subito il quintetto ad Agostini, e l’impressione è che prima o poi dal mercato qualcuno arriverà.
Ora, però, tocca a questa squadra che, giusto ribadirlo, non può essere quella spaurita e tremolante vista malamente all’opera domenica scorsa.

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