Basket B, il punto sulle romagnole: Imola si gode i suoi under

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Cinque giornate, appena 1/6 della regular season, poco per emettere giudizi, ma sufficienti a capire lo stato dei lavori in casa Romagna. Con Rimini ferma ai box, la vittoria di Imola e i ko di Faenza e Cesena hanno dipinto una situazione di classifica insospettabile a inizio campionato, ma la strada resta lunga e le difficoltà proposte dal calendario (altissime per Raggisolaris e Tigers) hanno pesato. Accomunate dalle rivoluzioni estive (due conferme sul Santerno e sul Lamone, zero sul Savio) e dall’obiettivo di essere davvero pronte da metà dicembre in poi, le tre romagnole vivono insomma momenti diversi, nella sostanza e pure nella forma.

Rialzo biancorosso

Se l’Andrea Costa fosse un titolo in borsa le sue azioni sarebbero costantemente in rialzo. Sorprendentemente Imola ha il 3° attacco del girone (76.6 di media) e primeggia con il 51% nel tiro da 2, ma i dati più interessanti restano gli 11.4 recuperi a gara e la differenza di -3.8 rispetto alle perse. Nessuno fa meglio per ora. Il lavoro di coach Grandi, insomma, partendo dall’identità difensiva sta pagando anche nell’altra metà campo e nella crescita dei singoli. Prendiamo i tre Under imolesi: Fazzi è passato da 2 punti e 10’ di media dell’anno scorso a 4 in 14’, Calabrese dagli 1.4 in 6’ di Faenza agli attuali 3.8 in 14’ e Wiltshire dagli 0.9 e 5’ minuti di Teramo addirittura a 10.4 punti in 24’ a gara. E se per Cusenza, Trentin e Carnovali il rendimento sta rispecchiando quello passato, chi sembra davvero un altro giocatore è il play Emanuele Trapani. Messo al centro del progetto da coach Grandi, l’abruzzese sta viaggiando a 15.4 punti, 6.8 falli subiti, 6.4 rimbalzi, 2.4 recuperi, 3.4 assist e 20.2 di valutazione di media in 31’ di utilizzo, con il 55% da 2 e il 79% in lunetta (6.6 viaggi a gara). A Cesena l’anno scorso si era fermato a 5.8 punti, 4 falli subiti, 1.5 recuperi, 1.9 assist e 7.8 di valutazione, con il 48% da 2 il 74% ai liberi (3.8 tentativi a match). Al momento Trapani è leader nel girone per recuperi, falli subiti e valutazione.

Mosaico bianconero

I problemi di Cesena non nascono certo dietro, dove il 24% concesso da 3 agli avversari è da top tre del girone (meno bene il 52% in area), ma davanti: 64.4 punti segnati di media (12° attacco del girone), 46% da 2 e 64% in lunetta, ma soprattutto 18 perse (nessuno fa peggio). La differenza rispetto ai recuperi (4.6) è di -13.4 e anche queste 2 voci sono da ultimo posto. Insomma, manca l’alchimia offensiva, vuoi per i limiti di esperienza di Gallizzi in regia, vuoi per la scarsa conoscenza reciproca, il tutto forse involontariamente favorito dalla poliedricità di tanti giocatori della rosa a disposizione di coach Tassinari. Difficile trovare gli incastri insomma.

Un dato è interessante, quasi tutti i bianconeri con minutaggio robusto, ad eccezion fatta di Mascherpa, hanno al momento peggiorato le proprie cifre rispetto allo scorso anno: Genovese è passato dai 17.7 punti di media, con il 52% da 2 e il 33% da 3 in maglia Reggio Calabria, agli attuali 10.6, 41% e 24% (meglio anche a Giulianova, Lucca e Firenze nelle stagioni precedenti); Anumba dagli 8.8 punti, con 3.4 falli subiti e 4.1 liberi tentati di Faenza ai 5.8, 1.8 e 2.4 attuali (44% contro 60% da 2) e Nwokoye dai 10.2, con 6 rimbalzi e 4.6 liberi a partita di Cecina ai 7.6, 3.4 e 1.6 di Cesena.

Metamorfosi manfreda

Più difficile capire, al di là delle oggettive durezze del calendario, cosa sia cambiato a Faenza rispetto alla sfavillante immagine prodotta in Supercoppa. Vero, il 35% concesso da 3 agli avversari (a fronte di un misero 26% dall’arco) può nascondere una linea di tendenza, ma tutte le altre cifre confermano il Dna del sistema di coach Serra (14.6 assist e 7.4 recuperi a gara e il 47% forzato da 2).

E allora? Forse l’inserimento di Aromando sta producendo la classica crisi di rigetto, palpabile ad esempio nel calo di Morara: l’ex Imola viaggia a 4 punti, 3 rimbalzi e 1.8 falli subiti su 13’ di utilizzo medio, rispetto ai 10, 5.8, 2.7 e quasi 27’ in biancorosso (20% da 3 contro il 37%). Peggio, rispetto alle proprie abitudini sta facendo a livello offensivo pure Siberna (24% dall’arco rispetto al 35% a San Vendemiano e al 31% abbondante di Orzinuovi, Olgiate e Lecco), ma il più in crisi resta Sebastian Vico: i numeri del gaucho sono dimezzati rispetto alla Supercoppa e al confronto con l’anno scorso a Piacenza impallidiscono. Ora per lui 6.6 punti, 4.4 falli subiti, il 27% da 2, il 23% da 3 e il 67% ai liberi (con appena 1.2 tentativi a match) in 29’ sul parquet, alla Bakery invece 12.8 punti e a seguire il 38% da 2, il 37% da 3 e l’85% in lunetta (con 3.2 viaggi di media) su 25’ di media (valutazione 4.6 contro 12.4). A Faenza serve una reazione del proprio leader offensivo.

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