Basket B, i Tigers in emergenza non potevano fare di più nel derby

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Uscire dal campo sconfitti era qualcosa di ampiamente messo in conto alla vigilia del derby a Rimini. Quanto fatto dai Tigers è però da sottolineare e valutare in maniera positiva. Di fronte ad avversari dal potenziale clamoroso, con la sola paura di non aver una condizione ottimale dopo il lungo stop per Covid, la banda guidata da Mascherpa ha lottato per quanto possibile ad armi pari.
In sei uomini da rotazione era davvero difficile fare di più. Servirà ritrovare quante più pedine possibili in vista di Ozzano domenica al Carisport, per non rivedere ancora una volta uno spettacolo tutt’altro che entusiasmante. Una cosa infatti è certa: la pallacanestro solo nel periodo di pandemia si può giocare a un numero diverso di otto elementi, l’attesa di un ritorno alla normalità anche questo inizia a diventare lunga, ma non ci si vuole abituare.
Il rammarico più grande è quello di non aver potuto affrontare la partita con l’organico pieno. Le assenze per positività di Nwokoye, Ndour, Brighi e Moretti sono qualcosa di incolmabile. Oltre all’apporto offensivo a cambiare è anche l’approccio che la squadra può tenere in difesa. Con le rotazioni limitate la primaria attenzione era infatti alla gestione dei falli. Rischiare di perdere ulteriori pezzi poteva essere alquanto deleterio. Mancavano poi reali centimetri e chili sotto canestro, da qui il dominio totale riminese con Arrigoni capace di banchettare con costanza.
Per cercare a tutti gli effetti l’impresa sono poi mancate le percentuali da tre punti. Alla fine per i bianconeri il tabellino recita un misero 7/29, un po’ troppo poco per mettere in difficoltà una corazzata come Rimini. Si perché i padroni di casa hanno condotto per tutti i 40’, amministrando il vantaggio senza concedere reali passaggi a vuoto in grado di far rientra in tutto e per tutto Cesena.
Il momento difficile, quanto per le vicende poco fortunate che riguardano l’infermeria possono essere lasciate alle spalle solo col tempo. Valutare oggi una squadra priva di quattro dei suoi elementi sarebbe irrispettoso, ma agli occhi di tutti rimane la garra con la quale la squadra ha affrontato una montagna impervia e insuperabile.

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