Basket B, i mali dell'Andrea Costa nella testa e nelle cifre

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Domenica 28 settembre 1997. È una data che gran parte dei tifosi dell’Andrea Costa ha dimenticato. Quel giorno l’Imola biancorossa rimediò una figuraccia sul campo dell’Jcoplastic Battipaglia, perdendo 94-92: era la seconda giornata del campionato di A2 e la squadra di Burtt, Bortolon e Jones, guidata in panchina da Frank Vitucci, si fece sorprendere da una banda di ragazzini, trascinati in campo da un fantastico Giampaolo Di Lorenzo. Forse la peggiore sconfitta di sempre nei 55 anni di storia del club di via Valeriani.

Senza scuse

Beh, domenica al Ruggi l’Andrea Costa di coach Grandi, Ranuzzi e Corcelli è riuscita a fare quasi di peggio. Perché perdere contro un avversario ancora al palo come i Tigers, che fino al derby di domenica era stato sconfitto con una media di 20.8 punti di distacco, ha semplicemente del vergognoso.

«Pagare il biglietto per venire a vedere uno spettacolo del genere è indecoroso»: ecco le parole più forti spese da Federico Grandi nel burrascoso dopo partita. L’ex Ozzano, dopo essere andato sotto la curva assieme a capitan Corcelli, Montanari e Ranuzzi (il primo a intervenire chiedendo ai tifosi di non fischiare) mettendoci la faccia, ha continuato a fare scudo al gruppo pure davanti ai giornalisti: si è preso le colpe, come già successo contro Ozzano, per il ko e soprattutto lo scadente spettacolo offerto. Vero, di responsabilità ne ha, specialmente nel non chiedere o nel non ottenere dalla squadra qualcosa di diverso rispetto all’ennesima scialacquata di tiri da tre (ben 37 contro 32 da due), ma i limiti caratteriali del gruppo vanno al di là di ogni proposta tecnica.

Numeri da circoletto rosso

Negli ultimi 25’ della partita, tanto per intenderci, l’Andrea Costa ha segnato la miseria di 28 punti, con un apocalittico 1/18 da tre e 9/21 ai liberi. Nel terzo quarto, quando i biancorossi avrebbero potuto prendere in mano l’inerzia senza troppo penare, sempre dalla lunetta è uscito un 4/13 (30%) da minibasket. Nel primo tempino la mira dai liberi diceva 5/6 e 2/3 nel secondo, insomma le percentuali sono crollate più si avvicinava il traguardo. Assurdo poi che nell’ultimo minuto dei regolamentari, sul 62-60, prima Ranuzzi e poi Montanari (ovvero i biancorossi più esperti) si siano affidati ancora al tiro da tre per chiudere la partita, piuttosto che penetrare e magari guadagnarsi un fallo. Un’ostinazione che sembra incomprensibile.

Pensiero per la notte

Quella famosa sconfitta con Battipaglia fu cancellata dagli annali per l’esclusione dal campionato del team campano e quell’Andrea Costa, sconfitta subito dopo da Forlì (pure lì grande contestazione), si riprese alla grande salendo in A1. Insomma, non esistono situazioni irrimediabili e pure dietro alla figuraccia di domenica si possono nascondere grandi opportunità. Ma bisogna avere il carattere per vederle quelle opportunità e per sfruttarle.

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