Basket B, Faenza, il sogno del primato per ora è svanito

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Il risveglio dal sogno è dolente. Un’afflizione acuita dalla modalità della sveglia e lenita solo dal piacere di aver mantenuto viva, fino in fondo, la speranza di tramutare il sogno in realtà. Il dolore passerà, i segni (sulla classifica), almeno per un po’, resteranno, coi Blacks sorpassati ora da Fabriano al secondo posto, quello utile per la partecipazione alla fase finale di Coppa Italia. Non è dunque riuscito l’aggancio alla capolista Rieti, passata al PalaCattani con sofferenza ed autorità, al termine di un match piacevole, tattico e animato, con cinque cambi di guida e sorprese fino al gran finale. Dell’Agnello se l’è giocata alla sua maniera, con quintetti snelli, privi di centri di ruolo, col 2.10 Matrone addirittura in tribuna per turnover dei “senior”, e con un nugolo di guardie ed ali fisiche brave a giocare vicino a canestro, obbligando Faenza ad adeguarsi, con Poggi, Aromando e Molinaro limitati in totale a quasi 57’, circa 20’ in meno del solito. Eppure i sabini, grazie alla sublime organizzazione di squadra, hanno sfiorato l’80% di realizzazione da due punti e vinto la sfida a rimbalzo (40-30), sanando così il gap di possessi pagato col differenziale delle palle perse, più favorevole ai combattivi neroverdi. Così, se i Blacks fatturavano 17 punti coi recuperi, la Sebastiani rispondeva coi 15 da seconde opportunità, e la gara ha vissuto di alti e bassi, con gli uomini di Garelli a trovare protagonisti sempre diversi e gli ospiti a mettere il naso avanti nel momento decisivo grazie alla maggior lucidità ed alle giocate d’esperienza dei suoi uomini migliori: Spanghero, Contento e l’inesauribile e sempre presente Tomasini, che ha meritatamente assestato il graffio vincente sulla sirena. Rieti conferma quindi il suo ruolo di maggior pretendente al trono, ma Faenza dimostra di poter competere con le migliori, tanto che coach Garelli evidenzia altri rammarichi: «Non siamo stati perfetti come dovevamo essere per vincere, ma abbiamo lottato su ogni pallone, distribuendo gli attacchi, col contributo di tutti. Con i cambi sistematici abbiamo sporcato le loro percentuali dall’arco però ci hanno punito con i piccoli in area. Non ci possiamo rimproverare molto, a differenza di quando accaduto a San Miniato, quando abbiamo avuto i nostri demeriti nel far rientrare l’avversario, ma ormai è storia, guardiamo avanti. Dobbiamo stringere i denti, in una stagione ci sono momenti come questi e dobbiamo farne tesoro, concentrandoci sull’appuntamento di domenica a Piacenza».

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