Basket B, Domenicali: "Imola basita dalla riforma della B"

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Alessandro Domenicali, diesse Andrea Costa, come ha accolto la notizia dell’anticipo di un anno della riforma dei campionati?

«Come la maggioranza delle società, siamo rimasti basiti, è azzardato far partire già dal 2023-2024 un così profondo cambiamento della B, che è la più colpita fra i tornei nazionali. Sono pessimista sul fatto che questo meccanismo possa essere bloccato o ritardato».

È vero che le società di B stanno chiedendo l’assemblea straordinaria per bloccare la riforma?

«I club si stanno muovendo per capire se ci sono dei margini d’azione su questa riforma, che ci è stata presentata come decisa e irreversibile. Abbiamo aderito a un gruppo determinato a non lasciare alcunché d’intentato».

L’Andrea Costa ha già deciso se puntare o no alla B Nazionale?

«Credo che fare una squadra di ragazzini, come minacciano molte società, almeno per noi non avrebbe senso. Proveremo ad alzare leggermente il budget rispetto a questa stagione e ad allestire il miglior roster possibile. Abbiamo fatto un campionato eccezionale pur con margini di spesa ridotti, quindi confermando gran parte del gruppo e spendendo qualcosa di più, potremo lottare per quell’obiettivo».

Del resto non avrete più il peso dei 40.000 euro del contratto di coach Moretti. Soldi importanti da spendere per la squadra?

«La riforma farà lievitare i costi, molti proveranno a rinforzarsi ed entrare fra le prime sei. Non avere più il peso del contratto di Moretti rappresenta un’addizione importante per il budget».

Nell’estate del 2020 Imola si è auto-retrocessa anche per i parametri impegnativi richiesti dalla A2: la nuova B non rischia di riproporre gli stessi obblighi?

«La nostra società ha un debito importante verso l’erario e se avessimo continuato a fare l’A2 avremmo già cessato l’attività. Le regole d’ingaggio della B 2023-2024 sono tutte da scoprire e ogni valutazione è prematura. Ripeto, al momento l’intenzione è di provare a lottare per un posto tra le prime sei».

Riguardo alle voci sulla possibile fusione con la Virtus Spes Vis?

«Per il momento non commento, anche perché la Virtus Spes Vis, alla quale auguro di essere promossa, sta ancora disputando i play-off. Una B con due squadre imolesi ad affrontarsi sarebbe sportivamente molto affascinante, a 35 anni dall’ultimo derby. A livello economico, invece, ritengo impossibile per una città come Imola mantenere due club competitivi nel terzo campionato nazionale. Credo che alcuni imprenditori e la stessa amministrazione comunale vedrebbero di buon occhio la nascita di una squadra unica, ma è tutto molto prematuro».

Ripartirete da Grandi e Corcelli, gli unici sotto contratto?

«Assolutamente sì e non solo per gli accordi in essere, ma perché siamo soddisfatti del lavoro svolto. Con Federico cominceremo a pensare come muoverci sul mercato. L’idea è di confermare più pedine possibili di questa stagione. Faremo un’offerta a tutti poi, a seconda di chi ci dirà di no, ci metteremo in cerca dei sostituti. Sappiamo che molti potrebbero ricevere offerte migliore delle nostre. È nell’ordine delle cose dopo un campionato così».

È d’accordo con chi dice che la conferma più importante sarebbe quella di Trapani?

«Trapani ha disputato una stagione super, ripagando nel migliore dei modi la grande fiducia nei suoi confronti dello staff tecnico. La scorsa estate abbiamo potuto sfruttare l’anno di contratto che ancora aveva con Cesena, ora dovremo offrirgli di più. Dipenderà anche dalla sua volontà. Un altro anno all’Andrea Costa può fare comodo alla crescita di molti dei giocatori che avevamo in roster, ma capirei benissimo se preferisse provare la strada dell’A2 o di una B molto ambiziosa».

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