Basket B, dai sogni di A2 alla crisi: Tigers in caduta libera

I Tigers Cesena hanno ben pensato di farsi i funerali in casa e da soli. Il disastro archiviato domenica a Roseto non ha avuto alcun tipo di conseguenza. Le figure preposte continuano a non parlare, anzi scappare cercando in modo ormai tardivo figure certo poco nobili. La sensazione che si sia giunti al capolinea di una storia troppo breve per essere analizzata in tutte le sue congetture inizia davvero a prendere le sembianze della dura verità. La salvezza sul campo, a 10 giornate dalla fine può anche essere portata a casa, ma la partita questa volta si gioca tutti seduti ad un tavolo. Serve infatti un miracolo per salvare una società che oggi rimane silente anche di fronte ai feroci attacchi dei suoi tifosi, oggi non più pronti ad accettare figuracce dentro e fuori dal campo.

Quanto successo a Roseto è la fotografia perfetta di un disastro sotto tutti i punti di vista. Un qualcosa a cui tutto l’ambiente bianconero non era preparato e la cui situazione è evidentemente naufragata nelle ultime due settimane. La squadra sta infatti rimediando bastonate su bastonate senza avere la minima reazione, mentre dall’altra parte c’è un’incomprensibile fuga nelle responsabilità. Tutto o quasi è partito dall’uscita di Genovese, non rimpiazzato per evidente mancanza di fondi. Poi la disastrosa partita contro Ancona ed infine la lotta interna tra proprietà e squadra della scorsa settimana per ritardi negli stipendi che hanno per forza di cose condizionato l’intera situazione. Iniziare ad ammettere gli errori e le mancanze spiegando quella che è la reale situazione societaria deve essere il punto di partenza di chi solo la scorsa settimana prometteva l’A2 e l’innesto di uno nuovo giocatore.

Ora l’unica cosa che il campo può ancora riservare sono reazioni, immediate chiare e precise. I giocatori devono mettere l’orgoglio. Se non si vuole mettere becco sulle difficoltà societarie tutte le attenzioni devono essere rivolte al campo e le figuracce rimediate nelle ultime settimane certo non fanno onore ai ragazzi che da anni calcano questi campionati.

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