Basket B, Carattere e nervi saldi: così Blacks e Virtus volano

Basket

Raggisolaris in testa, Virtus Imola lanciatissima verso traguardi inimmaginabili prima e possibili ora, Tigers ad annaspare con orgoglio sul fondo e Andrea Costa alla 5ª sconfitta consecutiva e in crisi nera. Il week-end delle romagnole ha regalato sorrisi e lacrime: da urlo l’impresa della Virtus, capace di infliggere il 2° ko stagionale a Firenze. Segno di solidità il colpo esterno di Faenza, sospinta dalla tripla finale di Aromando sul parquet del Matelica. Da incubo, invece, l’ennesima beffa subita dalla squadra di Grandi, che colpevolmente getta 2 punti quasi conquistati con merito a Piacenza: quel quasi, però, non basta, specie se l’attacco si conferma asfittico (65.5 punti di media) e il supposto leader Montanari continua a collezionare contro-prestazioni.

Chi ha il carattere vince

Dietro i successi di Blacks Faenza (sesto in fila) e Virtus Imola (terzo) ci sono carattere, nervi saldi e grande cuore di chi, in una maniera o nell’altra, decide le partite. A Castelraimondo la nuova capolista Faenza ha sofferto a lungo, ma quando si è trattato di piazzare la zampata giusta i suoi leader hanno risposto presente: Aromando ha infilato le ultime due triple, prima sull’81-79 e poi sull’82-82, grazie anche al rimbalzo decisivo di Siberna. E sull’ultimo possesso Poggi ha reagito al precedente 0/2 ai liberi rubando il pallone dalle mani di Riccio. Per i Blacks è la terza vittoria con un margine entro i 5 punti, segno di come i neroverdi abbiano trovato i propri equilibri quando il pallone scotta. Fra l’altro Faenza è imbattuta fuori casa (4 su 4) e domenica riceverà Firenze al Pala Cattani per una sfida da brividi. Di carattere e giocatori senza paura ne ha tanti pure la Virtus Imola, che ha demolito al Ruggi proprio la formazione toscana, rifilando la bellezza di 92 punti ad un avversario abituato a subirne molti di meno (erano 71 a gara). Quattro elementi in doppia cifra, una pallacanestro da leccarsi i baffi e la supremazia cittadina ormai acquisita, visto il +6 in classifica e la qualità di gioco nettamente superiore a quella degli asfittici cugini biancorossi. Che Mladenov (15 punti, 9.6 rimbalzi e 3 falli subiti di media) avesse la faccia tosta per sfondare a questi livelli, si sapeva, ma che pure capitan Aglio (14.1 punti ed un fantasmagorico 61% dall’arco) e Galassi (15.9 punti, 4 assist e il 38% da 3) riuscissero da sostanziali esordienti ad incidere così, ecco questo davvero in pochi l’avrebbero previsto.

Chi non ha il carattere perde

Ora provatelo a spiegare ai tifosi di Andrea Costa e Tigers che è solo questione di sfortuna e che il vento cambierà. Le due formazioni hanno disputato buone prove in trasferta, i cervesi reggendo fino al 33’ ad Ozzano, gli imolesi comandando per 39’58” a Piacenza. L’impressione, però, è che per entrambe l’attuale sforzo di dedizione difensiva e voglia di lavorare non basti, specie se i numeri fanno giustizia: i biancorossi hanno il penultimo attacco del girone (65.5 punti di media, con il 43% da 2, il 26% da 3 e il 68% in lunetta) e i bianconeri l’ultimo (65.1, con 48, 29 e 67%). Se, però, la pochezza dei Tigers era stata sottolineata dagli addetti ai lavori sin dall’estate, nessuno aveva messo in preventivo l’attuale scempio in casa Andrea Costa. Durante la gestione Grandi mai Imola aveva perso 5 partite consecutive e a Piacenza è stata buttata via un’occasione gigantesca, considerando il +8 a 135” esatti dal gong. Il reietto Agostini ha infilato 16 punti, la squadra ha come sempre difeso alla grande (70 di media, terza retroguardia del gruppo C), però chi è stato preso per decidere le volate continua a deludere: Luca Montanari ha sulla coscienza la sconfitta con la Bakery, come aveva quella con i Tigers e, seppur con sfumature diverse, quella a Faenza: nelle tre occasioni ha steccato i finali, sbagliando o non prendendosi i tiri decisivi o, vedi proprio Piacenza, non facendo assolutamente nulla (2 falli commessi negli ultimi 3’). Grandi gli ha dato fiducia scegliendolo in estate, lui si è presentato al raduno visibilmente sovrappeso e, salvo qualche rara fiammata, non è mai stato all’altezza della situazione. Un solo dato: Imola ha battuto Fabriano con Montanari indisponibile e Ancona con l’ex Crema espulso nel terzo periodo.

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