Basket B, Blacks Faenza: Aromando regala qualcosa di speciale

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Tempo al tempo. Come se fossero dotati di un enorme mazzo di chiavi da portinaio, senza conoscerne in modo immediato gli abbinamenti con i corretti valichi d’ingresso, i Blacks hanno dovuto tener botta come un viandante rimasto all’addiaccio, di fronte alle intemperie scatenatesi a inizio partita al PalArquato. I Bees di Fiorenzuola si sono confermati collettivo capace di produrre tanti punti in poco tempo, ma alla lunga hanno evidenziato carenze a livello difensivo, nell’adeguamento all’avversaria, ed hanno mostrato la corda arrivando col fiato corto e le idee meno lucide dei faentini.
I quali, dal rinsavimento collettivo della retroguardia hanno tratto giovamento anche dalla parte opposta del campo, andandosi a cercare l’acqua migliore dove pasturare per poi raccogliere all’amo il pescato sufficiente per sfamarsi.
Così, dapprima la ricerca del post basso e della linea di fondo per recuperare il terreno perduto e succhiare fiducia, poi le uscite dei lunghi sull’arco per prendere il comando delle operazioni, tenendo al contempo un occhio ai ribelli di casa che tentavano di riconquistare il bottino, e infine le stilettate in palleggio, con esperienza e istinto del killer, per chiudere i discorsi.
Poi ci pensa lui
E in quasi tutte le soluzioni provate, alla fine la mano che ha trovato il maggior numero di chiavistelli giusti è stata quella di Simone Aromando, 32 punti, riscontro numerico che i presenti hanno dovuto ricostruire dal referto ufficiale, come si faceva una volta, a causa di un problema tecnico al tavolo dei rilevatori statistici. «Sapevamo si trattasse di un match in salita - rimarca l’ala - perchè avevamo di fronte una squadra profonda, con tanti giocatori di livello e in un campo piccolo. Siamo partiti contratti, faticando a contenere i loro giochi a due. Loro hanno lunghi bravi ad aprirsi in pick and pop o a rollare a canestro, e noi abbiamo concesso troppo, pur essendoci preparati a fronteggiare le loro caratteristiche. Ci siamo svegliati in tempo, riuscendo a essere più concentrati e aggressivi dietro, e ci siamo sciolti anche in attacco, salendo di giri. Alla mia buona prestazione ha contribuito il fatto di aver compreso che i loro lunghi ci sfidassero al tiro dalla distanza, e noi siamo stati bravi a costruirci dei buoni tentativi con un attacco fluido, muovendo la difesa».
Ripreso il cammino, Faenza cercherà ora di “espugnare” il PalaCattani, ospitando in un vero big match quel Fabriano che, dopo la caduta dalla A2, ha allestito una squadra esperta per riconquistarla prontamente.

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