Basket B: Blacks, c'è qualcosa ancora da correggere

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Quindici minuti in balia di un’avversaria più lucida, altri quindici per rimettere lo scafo in mare con pazienza e concentrazione, poi un finale autorevole, di assoluto controllo, da grande squadra, davanti ad avversari ormai asfissiati. La calma è la virtù dei forti e ci sono voluti quasi due quarti per assimilare tale concetto, dopo un abbrivio di inspiegabile smania, con tante scelte sbagliate, costate palle perse in serie (10 nella prima metà gara, solo 5 nella seconda) e attimi di smarrimento di fronte alla gragnuola di triple iniziale di Jesi, con qualche appoggio vicino a canestro che finiva sotto misura.
Il ritorno alla razionalità, la maggior attenzione sulle uscite dai blocchi dei tiratori, una rotazione di palla più fluida e l’aiuto della balistica, con percentuali da fuori che s’impennavano, come spesso accade, di pari passo con la fiducia ritrovata, hanno impedito guai peggiori di quel 30-19 del 15’, che più volte i padroni di casa hanno rischiato di far ingrossare, sprecando facili occasioni sugli errori dei neroverdi. Ritrovato il lume della ragione, i Blacks hanno imposto la loro legge inesorabile, trovando punti in transizione e approfittando di un calo anche fisico dei marchigiani, rosicati da un roster limitato (quattro elementi oltre i 32’ di impiego).
“Hombre del partido” Andrea Pastore alla sua migliore a Faenza, autore di 18 punti (il tabellino ufficiale, che recitava 21, gliene riconosce però solo 15, “regalando” una tripla a Molinaro), con un decisivo 4/5 dall’arco piazzato nelle rimonte, corredati da 6 rimbalzi, 6 falli subiti e 5 assist, per una prova a tutto tondo. «Conoscevamo l’importanza di questa partita - racconta la guardia - pertanto, agendo da play, ho cercato di restare focalizzato nel capirne i momenti in cui giocare per la squadra e quelli in cui finalizzare. Abbiamo patito ancora all’avvio, forse dovremmo cambiare approccio anche in allenamento, partendo subito forte, perché poi l’atteggiamento si rifletta anche in partita. Poi ci sono gli avversari che all’inizio facevano sempre canestro. All'intervallo coach Garelli ci ha consigliato di tralasciare la tattica che ci rendeva contratti e provare a giocare liberi e rapidi in attacco, difendendo più intensamente. Siamo stati bravi a girare la partita ed a gestirla appena passati in vantaggio».
I neroverdi sono attesi domenica al PalaCattani al derby con l’Andrea Costa. «Sarà tosta sul piano fisico. Dobbiamo resettare e non rilassarci sull’onda dell’entusiasmo: loro vengono da una sconfitta interna e saranno animati da voglia di riscatto».

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