Basket B, avviso ai naviganti: Faenza non si ferma più

Archivio

Salite tutti sull’ottovolante Raggisolaris. Forse nemmeno nei sogni del più ottimista dei tifosi si poteva immaginare una Faenza così dominante in un appuntamento decisivo. Una squadra da rodeo, che ha infilato una prestazione maestosa per carattere, intensità ed efficacia. Un caterpillar che pure ha dragato con leggerezza il parquet. In una giostra di emozioni, un po’ “da paura” e un po’ da divertimento sfrenato, i leoni manfredi hanno infilato l’ottava vittoria consecutiva (record societario in serie B eguagliato) asfaltando la diretta rivale Ozzano e abbrancando con forza l’ottava piazza in classifica.

Riprendendo così in mano il proprio destino: vincendo domenica a Civitanova (squadra che non rischia la retrocessione diretta, ma lotterà per restare accoppiata a Jesi invece che a Cesena nei play-out), i neroverdi riacciufferebbero, e quindi supererebbero grazie agli scontri diretti, anche la perdente della contemporanea Senigallia-Imola, chiudendo addirittura al settimo posto, trovando come avversaria Ruvo di Puglia o Bisceglie, anziché la primatista (e la più scomoda logisticamente) Agrigento.

Nel caso di sconfitta invece, i manfredi arriverebbero ottavi solo nel teorico caso Ozzano crollasse in casa con i Tigers, altrimenti sarebbero fuori dai play-off. «Non abbiamo ancora fatto niente - frena coach Garelli e non possiamo far calare la tensione: Civitanova sarà da affrontare con la stessa concentrazione di domenica. I play-off rappresenterebbero un premio impensabile fino a qualche giorno fa, a coronamento per il lavoro svolto in questi mesi. Avevamo un calendario particolare e siamo stati brillanti anche davanti alle squadre più forti, non trovando mai però il lampo per far partire prima questa rincorsa. Non rimpiangiamo niente, comunque». Match esaltante e dai tanti highlights, quello di domenica, che si è nutrito delle prodezze di un Aromando in trance agonistica e in ennesima “doppia doppia”, di un Molinaro concreto dai due lati del campo e alla miglior prova a Faenza, degli uppercut da ko di Petrucci e degli squilli di un Reale tornato quello di Supercoppa. Nonostante le troppe palle perse (20) che sono costate il riaccostarsi degli ospiti dopo il primo allungo, la grana si è risolta in una ripresa maestosa, nella quale Faenza ha cancellato i rivali dal parquet, mandandoli fuori giri. «Abbiamo avuto il merito di partire fin troppo bene e sembrava che non potessimo accettare la loro rimonta. Ci siamo messi a giocare un basket disordinato e frettoloso, concedendo ad Ozzano canestri in transizione e rimbalzi in attacco. Siamo stati bravi poi a riprendere il filo, non innervosendoci come loro davanti ad un arbitraggio ondivago e restando lucidi fino alla fine. Ora guai a pensare di essere già arrivati».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui