Basket B, aria nuova ai Raggisolaris. Poggi: "Garelli ci ha spronato a divertirci"

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La scossa è arrivata. Non nella tattica ma nell’anima. A soli cinque giorni dall’arrivo di Garelli sulla panchina dei manfredi, la rivoluzione emotiva ha avuto come sbocco un netto cambio di tendenza. Il ritorno alla vittoria dei Raggisolaris su Jesi porta con sé l’evidenza di un punteggio in cui Faenza ha segnato oltre 30 punti e subiti 15 in più delle rispettive medie. Ed entrambi i dati, quello dei fatti e dei subiti, sono i “top” del campionato neroverde. Ciò in parte è frutto della conduzione arbitrale fiscale, che ha determinato un maggior numero di viaggi in lunetta. Ma è anche risultato dei dettami del nuovo tecnico, che ha imposto ai suoi uomini di giocare in modo leggero in attacco, azzardando le giocate, senza rifiutare i tiri.
E dopo un approccio complicato e teso, i “Raggi” sono riusciti a sciogliere le briglie, aumentare il numero di “battiti per minuto”, giocando un basket ritmato e semplice, ma con grande attenzione alle spaziature e trovando la fiducia che ha innalzato le percentuali di tiro (54% dall’arco, anche questo miglior dato stagionale). Non indifferente è stato poter disporre del miglior Vico dell’anno (i 23 punti e il 33 di valutazione sono i suoi nuovi “high” individuali), tornato a mostrare la sua arte in qualità di giocatore completo presente in ogni azione offensiva, capace di attivare i compagni (6 assist), procurarsi liberi (6 falli subiti, 7/9 dalla lunetta) e tirare con precisione (7/10 dal campo). Il suo marchio di Mvp va diviso col solito indefesso Giovanni Poggi: quinta doppia doppia stagionale sfuggita solo per l’utilizzo limitato a 22’ dalla sua situazione falli e dall’ottima copertura del ruolo da parte di Morara, “stopper” terminale del totem Gloria.
«È il risultato del maggior coinvolgimento dei lunghi proposto da Garelli - racconta Poggi - e dal fatto di averci trattato tutti dal primo giorno come giocatori importanti sullo stesso piano, regalandoci un pieno di fiducia. Fin dal primo giorno il tecnico ci ha spiegato che avrebbe lavorato sul piano mentale, più che su quello tecnico e tattico, venendo da qualche risultato negativo. Si è confrontato con noi e lo staff, notando che non c’era più entusiasmo in seno al team e ha cercato di spingerci a tornare a divertirci sul campo. Non sappiamo perché avevamo smesso di farlo, ma purtroppo è accaduto ed è costato il posto a coach Serra, ora quella fiammella spenta si è riaccesa e credo che domenica il pubblico si sia divertito».
Ora la lunga sosta poi si riparte da Ozzano. «Non abbiamo fatto niente, solo vinto una partita. Questi giorni serviranno per conoscerci meglio e arrivare pronti alla seconda parte di stagione».

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