Basket B, Alessandro Domenicali: "Imola vince e non è un caso"

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Domenica oltre ad un ex, il giovane Alessandro Alberti, ad attendere a Montegranaro l’Andrea Costa ci sarà soprattutto la “Bombonera”. Il piccolissimo e storico palasport di via dei Martiri d’Ungheria, dove Imola ha giocato l’ultima volta nel lontano 1988/89, torna infatti ad ospitare i match dei gialloblù, finora esiliati a Porto San Giorgio. Una insidia in più per i biancorossi, ancora privi di capitan Corcelli (miglioramenti costanti alla caviglia, forse recuperabile per Imola-Giulianova di domenica 14), ma forti dell’ottimo e imprevisto inizio di stagione: «Senza dubbio ci aspettavamo un avvio più complicato – esordisce Alessandro Domenicali, ormai ufficialmente nuovo direttore tecnico del club - ma queste vittorie nascono dall’eccellente lavoro svolto durante la settimana da squadra e staff. Le partite vengono preparate in modo minuzioso e, per chi come me è tutti i giorni in palestra, i successi la domenica non sorprendono poi così tanto».

Scelta azzeccata

La prima decisione, presa in estate, da Domenicali e dal dirigente responsabile Sofia Conti è stata quella del nuovo allenatore. E con Federico Grandi i due hanno fatto centro: «Credo proprio di sì e questo a prescindere dall’attuale record di 4-1 e dai prossimi risultati, perché non potremo sempre vincere. Grandi si sta confermando un bravissimo allenatore ed una persona seria. Con lui abbiamo trovato il profilo giusto per l’Andrea Costa e il biennale rappresenta la garanzia del progetto che c’è dietro».

Fra le priorità della società ci sono anche il recupero di una certa credibilità all’esterno e il ritorno a buoni livelli del pubblico al Ruggi: «Sin dall’inizio – continua “Domenicali Junior” – abbiamo voluto portare avanti un mercato sostenibile a livello economico-finanziario, quindi in linea con il budget 2021/2022. Siamo in linea con le attese e sono fiducioso nel lavoro della società, per trovare magari qualche nuova entrata. Discorso simile per il pubblico. L’auto-retrocessione, la pandemia e le difficoltà extra-campo degli ultimi due campionati, sono tanti i motivi per cui non potevamo attenderci un’affluenza superiore all’attuale (circa 500 di media, ndr). Spero che i numeri possano aumentare, ma non tanto per il botteghino, quanto come premio al lavoro che stanno portando avanti staff tecnico e giocatori. Se lo meritano».

Il rendimento dei giovani è il vero fiore all’occhiello per Imola: «L’Andrea Costa non ha un proprio settore giovanile, ma può valorizzare, come stiamo facendo adesso, l’ottimo lavoro delle varie società del circondario. Ad iniziare da International e Grifo, che ringrazio per averci aiutato ad ovviare ai tanti acciacchi dell’ultimo periodo con i propri ragazzi. Così la squadra ha potuto allenarsi al completo».

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