Basket B, ai Tigers dai due volti per ora bastano 15 minuti

Il più rocambolesco dei finali ha regalato due punti forse immeritati ai Tigers Cesena, bravi però ad approfittare di un suicidio senza troppi precedenti da parte di Civitanova.

Questo è quello che rimane vedendo una classifica molto corta verso l’alto dopo le prime 13 giornate, tanto che Cesena con un record positivo di sette vittorie e sei sconfitte, dista ancora due lunghezze dalla zona play-off. Una rarità dovuta al cammino delle ultime cinque squadre del campionato apparse sin qui decisamente inferiori al resto della concorrenza che corre forte e macina punti, con i bianconeri che si stanno uniformando a questo trend di grande competitività.

L’aspetto che domenica ha fatto la differenza è stato quello mentale. La squadra ha avuto la forza di reagire a un -17 a metà del terzo periodo, non demordendo anche quando tutto sembrava compromesso. La qualità dei tiri era sempre stata buona, ma dall’altra parte una difesa farraginosa aveva spesso dato libero sfogo all’attacco marchigiano in giornata super positiva visto che nei dodici precedenti stagionali, solo una volta era riuscita in quella che sembrava un impresa, ovvero superare quota 70.

Tutto quello che è successo prima merita le dovute proporzioni. Il finale pirotecnico e fortunato nel risultato non deve cancellare quello che è stato per 25’, ovvero una squadra in difficoltà per lunghi tratti contro l’ultima della classe che sin qui ce l’è giocata ad armi pari con pochissime. Non deve diventare una regola quella che giocare 15’ basta per superare gli avversari perché è già stato più volte dimostrato che in un girone così tosto nessuno, se non proprio Civitanova, ti regala in tal modo i due punti.

Serve energia e intensità, per dimostrare sempre di essere pronti alla battaglia e aver voglia di primeggiare. Le assenze di Mascherpa e Genovese decise a tavolino durante la settimana per cercare di recuperarli al meglio per gli impegni di gennaio-febbraio non devono servire come scuse, né tantomeno la necessità di dimostrare al campionato di essere superiori agli avversari anche senza queste pedine. L’atteggiamento quasi di superiorità a priori, nei confronti di una squadra che è comunque arrivata al Carisport con tutte le carte in tavola per fare bene e mettere in grande difficoltà i bianconeri, poteva essere rischioso, anche se poi i Tigers sono stati bravi a trovare la loro strada nel finale.

L’ultimo spunto riguarda la gestione delle rotazioni e degli Under. L’assenza di Genovese e i problemi falli di Nwokoye hanno regalato tanti minuti a chi sin qui il campo l’aveva visto meno come Ndour e Arnaut. La sensazione è che il primo abbia steccato, venendo preferito con costanza ad altre soluzioni, mentre il secondo sia riuscito a sfruttare la chance. La stoppata nel finale è stata strepitosa e le sue triple a inizio terzo periodo dimostrano come possa per starci in questa categoria.

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