Basket A2, Vianello: "Questa OraSì è più forte dell'anno scorso"

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Operazione derby. L’OraSì di coach Lotesoriere sta lavorando in vista della ripartenza casalinga contro una Unieuro che, con Benvenuti e Hayes momentaneamente al palo, sembra più vulnerabile del previsto.

Quali siano le aspettative sulla squadra e sull’affluenza al Pala De Andrè lo abbiamo chiesto direttamente al presidente giallorosso Roberto Vianello, reduce da una sgradita “visita” alla vigilia di Natale. «In effetti pur essendo risultato asintomatico – racconta - ho contratto il Covid che mi ha imposto la quarantena fino a domenica scorsa: ora tutto è a posto e ovviamente mi aspetto dai ragazzi una prova all’altezza di quello che hanno mostrato finora, purtroppo di fronte ad una limitata platea per le recenti disposizioni di natura sanitaria imposte dagli organi competenti».

In ogni modo, guardando al presente, il bilancio del presidente Vianello su questa prima parte di stagione, parte da una doppia considerazione: la prima concreta, ovvero i 18 punti in classifica che valgono la seconda posizione e un primo traguardo centrato, ovvero la Final Eight di Coppa, la seconda più astratta sulla “pasta” di questa squadra che nessuno probabilmente immaginava si sarebbe trovata alla fine del girone d'andata a questi livelli. «Direi che la volata operata dai ragazzi sia stata straordinaria: hanno un carattere che li spinge a non mollare mai, tanto da meritare le attenzioni del loro pubblico che nonostante le restrizioni dovute al Covid li segue sempre con grande passione. Ora mi preoccupa molto il ritorno diffuso dei contagi, perché se si è deliberato una riduzione consistente di accessi ai palazzetti non vorrei si arrivasse, come l’anno scorso, a dover giocare il campionato a porte chiuse, che porterebbe a gran parte delle società delle grandi difficoltà, con il pericolo che parecchie realtà potrebbero poi scomparire».

Il gruppo in primo piano, andato oltre le aspettative, è un motivo di orgoglio per il massimo dirigente dell’OraSì, che giustamente vuole evidenziarlo precisando che non c’è nessun segreto alla base dei successi della squadra, se non la ferrea volontà di emergere da parte dei tanti giovani che la compongono. «Per meriti o per fortuna, ogni anno il nuovo supera il vecchio tanto che quest’anno la squadra che sulla carta sembrava inferiore alla precedente in realtà si sta rivelando più forte, probabilmente perché si è creato un gruppo molto solido con tanta voglia di ben figurare e capace di far innamorare il pubblico».

La decisione del presidente di non proseguire nella gestione della società induce allora a chiedersi se potrà esserci un futuro nel basket a Ravenna. «Al momento non so rispondere - è il laconico commento – poiché non spetta a me prendere contatti a riguardo».

Rinviata nel tempo la risoluzione dell’enigma, la chiusura come sempre è un omaggio al pubblico di casa. «L’affetto della nostra gente è una sensazione che mi rimarrà sempre impressa perché anche nelle sconfitte vedere il nostro pubblico stringersi attorno a noi per consolarti ed applaudirti è sempre una emozione particolare».

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