Basket A2, Unieuro: sono spuntati i primi limiti

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L’Unieuro ha perso la sua “verginità” e se è ovvio che il primo stop stagionale può e deve essere assorbito senza alcun trauma, lo sguardo proiettato al futuro è ansioso di avere rassicurazioni sulle condizioni della coppia Cinciarini-Valentini, la cui assenza a Lecce ha pesato eccome sull’andamento sussultorio della squadra e sul calo finale che ha portato l’Hdl Nardò a batterla. Con merito, va detto, ma certo resta il pensiero di come si sarebbe potuto sviluppare il match con una Forlì in campo in condizioni quanto le più vicine possibili alla normalità.

Se l’attacco influenzale del capitano può essere smaltito in vista della trasferta di Ferrara, è oggi che si attendono lumi sull’entità del problema muscolare di Fabio Valentini e l’auspicio è che i biancorossi possano riaverlo quanto prima perché, obiettivamente, il suo estro e la sua capacità di colpire da fuori, sono mancate.

Sottraendo queste doti e quelle, sostanzialmente analoghe con l’aggiunta dell’esperienza nei frangenti caldi delle partite, di Cinciarini, l’Unieuro in attacco aveva decisamente le frecce poco appuntite. E anche se in difesa non si trattava delle due travi portanti del fortino, è oggettivo che due uomini in meno nelle consuete rotazioni hanno reso meno incisiva la presenza di chi ha dovuto sobbarcarsi sforzi più prolungati. Nardò poi è stata brava ad approfittarne.

Domanda da porsi

Rimesse tutte le caselle al loro posto, tornerà l’Unieuro delle cinque vittorie consecutive? È l’auspicio, ma per un ragionamento più analitico è anche giusto dire che l’assenza del binomio Cinciarini-Valentini ha evidenziato quali siano alcuni limiti dei biancorossi. Alcuni, forse, strutturali, altri sui quali in previsione futura si può e si deve lavorare.

Il primo aspetto si chiama atletismo: Forlì non ne ha certo dosi massicce. Non ne ha soprattutto nei lunghi, reparto che ha sofferto la possanza e la presenza dei pari ruolo pugliesi. Gazzotti nel reparto è l’elemento con le doti maggiori, Adrian ha altre qualità, ma è vero che rispetto a domenica deve cercare di sfruttare maggiormente se non altro fisicità e agonismo. Che ha. Di sicuro a Lecce aveva il compito di “chiamare fuori” il lungo avversario, per questo ha tirato il doppio delle volte dall’arco (8 conclusioni a fronte di 4 da sotto), ma lo si aspettava più deciso e centrale nel gioco stante le assenze. Su questi aspetti può ancora crescere, così come Benvenuti ha bisogno di reagire in fretta al passo falso delle ultime due gare e ritrovare mordente. Era partito con la “faccia giusta, ora deve ritrovarla con tenacia.

Ogni gara, comunque, fa storia a sé e il fattore continuità dipende anche dalle condizioni che maturano ogni volta sul campo: l’importante è che la squadra di Antimo Martino resti consapevole che nel girone Rosso e in virtù anche della formula del campionato, ogni domenica ci sarà un clima da battaglia. Su ogni parquet a partire da quello di Ferrara. Più che i valori tecnici e la bellezza, quest’anno conterà sapersi muovere dentro l’arena.

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