Basket A2, Unieuro, Martino esalta Cinciarini: "Può giocare altri 10 anni" - Gallery

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Quattro vittorie consecutive, una partita sempre in controllo e l’Unieuro che ora si appresta al doppio, probante impegno in trasferta con Cividale e Cento, dà ad Antimo Martino sempre maggiori certezze. Il coach dei biancorossi, anche in una gara affrontata con l’ennesima assenza dell’ultim’ora (Radonjic scavigliatosi per essere caduto in allenamento sul piede di Sanford), ha visto il collettivo Unieuro riaffermare la sua forza.
«Abbiamo condotto dall’inizio alla fine e ci siamo dimostrati bravi a cercare le soluzioni giuste, leggendo una difesa che ci ha concesso tanto dal perimetro e colpendo con regolarità grazie alla buona giornata dei nostri esterni. Sono un po’ dispiaciuto per gli 89 punti subiti che nascono da disattenzioni e da qualche palla persa ingenua in alcune fasi del match, ma se anche un allenatore cerca sempre la perfezione, non posso non ringraziare i ragazzi per una partita che avevamo anche dovuto riprogrammare all’ultimo dopo avere perso Radonjic».
Davanti a Ferrara che è riuscita a correre come nel proprio dna, l’Unieuro aveva un’idea diversa di match, ma «dal momento in cui quel ritmo si è dimostrato molto produttivo anche per noi, l’abbiamo assecondato dimostrandoci pronti a leggere la gara per come si stava sviluppando».
Anche questo è parte del percorso di continua crescita dell’Unieuro, sul quale però c’è ancora qualcosa da mettere a punto. «Stiamo interiorizzando la capacità di lottare per i primi tre posti? Sì, ma dobbiamo alzare ancora un po’ il livello perché in questa gara alcune palle perse non sono quelle che può permettersi una grande squadra. Se l’atteggiamento, lo spirito di gruppo che abbiamo, sono davvero importanti, è necessario essere ancora più esigenti perché se guardo avanti alle partite sempre più impegnative che arriveranno specialmente nella seconda fase, serve ancora qualcosa di più».
Lo si può chiedere a tutti? Certo, ma poi vedi Cinciarini alla soglia dei 40 anni e ti domandi cos’altro gli si possa domandare. «Per me è eterno. Scherzando dico che può giocare altri 10 anni. Quando segna, prende fiducia e da contenere è difficilissimo».

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