Occhio alla Penna, perché se c’è una persona all’interno della già motivatissima Unieuro, che attende gli ormai imminenti play-off promozione con un surplus di stimoli personali, questa persona è proprio il play di Bentivoglio. Conquistata la prima testa di serie del tabellone Oro, domani Lorenzo Penna e compagni andranno a fare visita all’Acqua San Bernardo Cantù che deve difendere la terza piazza dall’assalto della Vanoli Cremona e se la partita, come loro abitudine, i biancorossi se la giocheranno fino in fondo, l’attesa è già tutta proiettata sull’esordio nella post season del 14 maggio. Quella che un Penna 19enne vinse con la Virtus Bologna, per poi inanellare una serie di ragioni fortissime per considerare quella che va a giocarsi ora con Forlì, come la grande occasione della squadra, della città e sua personale: dapprima la stagione nell’ambiziosa Udine interrotta dal Covid, poi il sogno serie A svanito all’ultimo tiro a Torino e, infine, una promozione raggiunta a Verona, ma forzatamente ai margini della squadra.
«Questi play-off li sento eccome – conferma Penna – anzi ammetto che sin da quando è iniziato questo campionato non vedevo arrivasse l’ora di disputarli. Lo facciamo da prima testa di serie, ed è fantastico, ma adesso inizia tutta un’altra storia e dovremo essere pronti a scriverla».
Lui per primo. Sottinteso, ma non troppo. L’annata biancorossa di “Lollo” è andata già oltre le migliori previsioni per un ragazzo che tornava da un grave infortunio al ginocchio, e la magia non deve dissolversi. Tutt’altro. Proprio per questo lui per primo si sta gestendo in vista del primo turno. «Arrivo carichissimo a questo appuntamento, pronto a dare come sempre tutto per la squadra, ma nelle ultime settimane un po’ di sovraccarico al ginocchio l’ho accusato e per questo, dopo la gara con Treviglio, mi sono sottoposto a un’infiltrazione. Adesso un po’ di fastidio lo accuso, ma l’ho fatta proprio perché così sarò pronto per i play-off e per sostenere lo stress, anche fisico, del ritmo forsennato che ci porterà a giocare ogni due giorni».
Contro Cantù, allora, lo sforzo andrà gestito. «Credo valga un po’ per tutti – ammette Penna – Scenderemo in campo nell’unico modo che conosciamo, ossia mettendoci tanta intensità e dando il massimo, però avere la prima posizione già acquisita ci permetterà di ruotare tutti maggiormente per caricare bene le energie in vista della domenica successiva».
Quando Forlì sfiderà la 16ª del ranking (ancora può essere una tra Trapani, Latina, Nardò o Chiusi) e lo farà davanti ai propri tifosi. Il fattore campo, infatti, sarà sempre a favore dei romagnoli, eventuale finale compresa. Sarà determinante? «E’ chiaro che giocare in casa, davanti al nostro pubblico, ci spinge tantissimo, ma credo che alla resa dei conti per essere vincenti nei play-off serva, soprattutto, avere durezza fisica e mentale. E sotto questi aspetti siamo migliorati tantissimo durante l’anno».
E’ palese e l’asticella costantemente alzata di una tacca dopo che i singoli, parziali obiettivi erano stati raggiunti, ora è al livello di una formazione pienamente consapevole di sé. «Abbiamo capito cosa sappiamo fare bene e ora non c’è nulla che ci spaventi quando scendiamo in campo – ammette il play – Vogliamo sempre vincere, indipendentemente che la gara sia a basso od alto punteggio. E ci riusciamo in entrambi i casi. Credo che la nostra forza mentale stia anche in questo. Prima eravamo noi a dover dimostrare di potercela giocare con le migliori, ora sono gli altri che devono fare vedere di poterci battere».