Basket A2, Unieuro fiera di sé e mai piena di sé

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Primo posto al termine della stagione regolare con 20 vittorie all’attivo: sorprendente. Prima testa di serie assoluta dei play-off dopo avere ottenuto il primato nella classifica della seconda fase, vincendo fuori casa a Treviglio, Cremona e Cantù: stupefacente. Finalissima per la serie A conquistata a 28 anni di distanza dallo storico derby (poi vinto) contro Rimini, sbarazzandosi con un eloquente 3-0 sia di Chiusi nei quarti di finale, sia di Udine in semifinale. E qui si esaurisce la scorta di aggettivi e superlativi per descrivere l’impresa di cui si sta rendendo protagonista l’Unieuro e la straordinarietà di quanto mostra sul campo.

L’unicità di questa squadra

Non possono sussistere neppure paragoni con il passato e con le Forlì più belle che conquistarono la massima serie. Quello che hanno già fatto Antimo Martino e i suoi giocatori è unico. E dopo avere sgretolato il temuto, ma in realtà fragile, ostacolo-Udine, dalle ore 20.45 di mercoledì 14 giugno, guarda caso giorno del 40° compleanno di capitan Daniele Cinciarini, si alza il sipario sulla finalissima con la Vanoli Cremona. Cinque potenziali atti per fare diventare realtà un sogno neppure sognato la scorsa estate, ma che ora brilla negli occhi, apertissimi, di tutti i biancorossi e di ogni appassionato forlivese di basket.

Le date della serie

Si entra in scena al Pala Galassi per le prime due sfide fissate per le 20.45 (inizialmente erano le 21, ma ieri pomeriggio sono stati modificati) di mercoledì e venerdì, poi la finale si sposterà al Pala Radi di Cremona lunedì 19 con palla a due alle ore 20.30 e lì si resterà mercoledì 21 (ore 20.30) nel caso si renda necessaria una quarta partita. Se il duello rimanesse in equilibrio, allora l’Unieuro potrà vivere la decisiva garacinque stretta nell’abbraccio del pubblico amico, alle ore 20.45 di sabato 24 giugno.

Squadra fiera e consapevole

Ora, quella lettera che apre l’alfabeto, che nessuno poneva davanti ai biancorossi come ossessione, neppure come reale obiettivo e che sino all’inizio dei play-off neppure si osava pronunciare, diventa invece la posta in palio. E tra le 4 finaliste (Pistoia-Torino nel tabellone Argento), solo la Vanoli Cremona ha sempre esplicitamente ambito a farla sua. Tutte le altre che avevano il medesimo pensiero fisso (Cantù, Treviglio, Udine), hanno fallito. Eliminate da chi, rispetto a loro, era decisamente più squadra. E l’Unieuro, per tutto l’anno e tanto più dall’inizio della “fase-2” del campionato, ha fatto dell’esserlo la propria, grande forza.

Il profeta Martino

Una squadra fiera di sé e non piena di sé, umilmente consapevole della sua forza e pure dei suoi limiti. Superati di gara in gara come si sorvola l’asticella del salto in alto, alzandola un centimetro alla volta sino al balzo che, mercoledì al Palasport Carnera, ha innalzato Forlì a un passo dal cielo. Il tecnico Antimo Martino, l’artefice di tutto questo, lo riconosce e, per questo, sa di essere pronto con la sua truppa anche alla sfida finale: «In estate eravamo tutti nuovi l’uno per l’altro e un percorso così importante non era immaginabile. Partita dopo partita, la fiducia e la consapevolezza di avere dei valori oggettivi sono cresciute e ci danno oggi la convinzione di potere competere sino alla fine. Siamo una squadra in cui ci si fida reciprocamente, che segue le proposte dello staff e resta sempre in controllo perché sa di avere le possibilità di uscire dalle difficoltà in ogni momento».

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