Basket A2 Supercoppa, Unieuro-Ferrara vale per il morale

Archivio

Una vittoria non serve più per la classifica e per l'accesso alle Final Eight di Supercoppa, ormai sfumato, ma sarebbe comunque importantissimo per l'Unieuro che oggi alle 18.30 ospita la Top Secret Ferrara nell'atto conclusivo del gironcino della prima manifestazione stagionale. Chiudere a quota zero per una squadra nata per essere protagonista in campionato, al di là degli evidenti ritardi di condizione e di costruzione, non sarebbe un buon viatico sotto il profilo ambientale e psicologico. Battere una formazione che per profondità e qualità d'organico, è essa stessa candidata a lottare ai vertici assieme ai biancorossi, a Verona e a Scafati, darebbe un impulso deciso non solo alla fiducia, ma anche a quel percorso di crescita che Sandro Dell'Agnello sta intraprendendo.

Insomma, è un match da seguire con attenzione e vivere con determinazione per i forlivesi. Qualcosa in più, specialmente sotto l'aspetto difensivo, anche se sono trascorsi pochi giorni dal ko con Cento, “Sandrokan” si aspetta di vederlo. «È un test di alto spessore, abbiamo avuto solo un paio di allenamenti per lavorare dopo la gara di mercoledì, ma qualche passo avanti mi piacerebbe vederlo. In attacco non sono insoddisfatto e fondamentalmente dopo Cento posso definirmi deluso perché dopo una sconfitta uno sportivo lo è sempre, ma per nulla preoccupato: le situazioni si aggiustano e le sistemeremo col tempo».

Se torniamo con la memoria alla scorsa stagione, quando Forlì arrivò sino alla finale di Supercoppa, una considerazione è d'obbligo: prima dell'inizio delle partite della manifestazione che anticipa il campionato, Dell'Agnello aveva avuto 10 giorni di lavoro in più con la squadra. «Sì e poi il gruppo era meno rinnovato, in senso non solo quantitativo, rispetto a quello attuale. Siamo più in ritardo rispetto ad allora, per i nuovi arrivati le regole difensive che abbiamo sono una novità assoluta e come ci dice il campo, c'è bisogno di lavorarci sopra per recuperare il ritardo. Nei meccanismi, ma anche nelle reazioni individuali, non siamo pronti».

Chi pare lo sia è Kenny Hayes. «È partecipe, attivo, consapevole del suo ruolo. Mercoledì è scivolato ancora sullo stesso tendine infiammato ma non è nulla: giocherà anche se per lui come per altri, i cambi li farò ancora più col cronometro che sulla base del rendimento». Intanto è recuperato e arruolato anche Franco Flan.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui