Basket A2 Supercoppa: Rbr, stasera con Chiusi conta di più

È pur sempre pre-campionato, ma col referto rosa in palio. Questa Supercoppa che scatta oggi al Flaminio può consentire, alla Rinascita che sfida Chiusi, non solo di mettere altra benzina nelle gambe ma anche di presentarsi al pubblico nel migliore dei modi (Flaminio, ore 21, diretta streaming su Icaroplay) con Stefano Masciadri neo capitano. «Il tabellone non si resetta, ci saranno arbitri ufficiali e ci sarà la nostra gente che sta rispondendo con un entusiasmo incredibile alla campagna abbonamenti – chiosa Mattia Ferrari – per cui vogliamo giocare una partita gagliarda».

La preparazione non ha mai visto con i compagni Simon Anumba, che in estate si è strappato il muscolo di una gamba e non ha ancora ripreso ad allenarsi con la palla, mentre marcherà visita pure Abba, fermato da un risentimento all’adduttore. Entrambi dovrebbero rientrare la prossima settimana e magari li vedremo in azione venerdì 15 a Forlì. «Quella con Chiusi sarà una partita di pre-season che giocheremo cercando di essere precisi e puliti, dando minuti a tutti. È un match tra virgolette ufficiale senza averne i crismi. È anche casuale chi va avanti, ci si prova, i gironi sono di diverso livello. Si tratta di un allenamento agonistico, che comunque può essere molto utile per il proseguo».

Sin qui si è vista una Rinascita ancora imballata dai carichi di lavoro, con alcuni concetti da assimilare e coi nuovi innesti ogni giorno più dentro l’ambiente biancorosso. «C’è la sensazione che i giocatori siano persone mature, che hanno chiaro il motivo per cui sono venuti qui. Per alcuni i carichi sono importanti, altri vivono un ruolo diverso in un club di tradizione e ambizione, per ora l’unico punto di domanda che ho è come sarà vedere la squadra tutta assieme. L’assenza di Anumba è pesante, occupa un ruolo doppio e ha una dimensione fisico-atletica che gli altri non hanno. Rispetto all’anno scorso siamo meno atletici ed esuberanti fisicamente, ma più solidi mentalmente e anche più equilibrati, meno ondivaghi, più coscienti e coscienziosi».

Di sicuro i tifosi saranno incuriositi dal nuovo tandem Usa e da Grande e Simioni, i due nuovi italiani da quintetto. «I due stranieri hanno una matrice mentale europea visto la lunga militanza e hanno scelto l’Italia perché a loro piace giocare e vivere qui – li descrive il coach -. Tomassini non fa fatica a prendere le misure, ma a 35 anni non puoi essere brillante a settembre, mentre Grande deve capire come prendere in mano le redini della squadra. Simioni sta facendo molto bene, è giovane, avrà un ruolo da protagonista assoluto forse per la prima volta».

E Chiusi, che squadra è quest’anno? «È passata da Medford a Tilghman, play ragionatore di stazza. L’altro americano è Spear, un ‘4’ che tira e apre il campo, il resto è un pacchetto italiani esperto e quadrato di categoria. In ogni caso il livello del girone è nettamente superiore allo scorso anno, ci sarà da divertirsi».

Commenti

Lascia un commento

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui