Basket A2, Sullivan: "L'OraSì è una squadra vera"

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Un successo di carattere e di cuore. Contro l’Eurobasket, in una serata tutt’altro che positiva, soprattutto nel primo quarto quando ai ravennati non riusciva quasi nulla a livello difensivo, l’OraSì si è trovata in grossa difficoltà ma ha trovato la forza di rientrare ingaggiando una lotta punto a punto fino al sorpasso finale. Come nella precedente gara casalinga con Ferrara, quando capitan Cinciarini insaccò due liberi a 2” dal termine, anche questa volta Ravenna la risolve sul filo di lana superando Roma a 5” dalla fine con un canestro di Sullivan che racconta così il successo ottenuto contro i laziali. «Dopo un inizio non facile, perché Roma ha confermato di essere una ottima squadra, ci siamo compattati cercando di migliorare la nostra difesa, che è la qualità più importante del nostro gioco e sulla quale abbiamo lavorato maggiormente fin dall'inizio della preparazione. Non è stato semplice, per la difficoltà che ci ha procurato l'avversario e per il passivo accusato nel primo quarto, ma siamo stati pazienti e non abbiamo perso la testa facendo quello che serviva per recuperare e vincere». L’autore del canestro decisivo poi con molta modestia attribuisce alla squadra e al connazionale Tilghman il merito di quell’emozionante momento. «Credo che rispetto ai nostri avversari abbiamo avuto maggiore lucidità nel concitato finale e se è stato determinante il mio canestro voglio specificare che l'azione decisiva era stata preparata in allenamento, con Tilghman ad attaccare i loro lunghi ed effettuare lo “scarico” ed io mi sono fatto trovare pronto sotto canestro ad effettuare l’imbucata». Una vittoria che dopo la sconfitta patita in volata in quel di Verona regala il sorriso ad un gruppo in cima ai pensieri dell’ala americana. «Ognuno in questa squadra mette sempre il suo mattoncino e sebbene siamo tutti d'accordo che il bene comune viene prima di tutto, può capitare che non sempre si riesca a mantenere questo dovere. Essere però tutti sulla stessa lunghezza d'onda ci consente, in linea di massima, che quando manca qualcuno, un altro è pronto a subentrare. Ci tengo a sottolineare che è questo che fa sempre la differenza». Citando poi l’espressione americana “When the going gets tough, let the tough get going” ovvero “quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare” Lewis conclude così. «In questo girone è la difesa che trasforma la partita in un combattimento e siccome adesso i tempi sono molto ravvicinati già da domani (oggi ndr) torneremo in palestra per una sessione di allenamento molto tirata per quello che è un appuntamento ravvicinato come quello di mercoledì con Cento, e quindi ancora più difficile da preparare».

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