Basket A2, Simoni: «L'OraSì non si è mai montata la testa»

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Questa volta i conti in casa OraSì non tornano. Sul proprio campo contro Verona, una delle favorite del campionato, sia pure non sfoderando una prestazione eccelsa, i giocatori ravennati hanno accarezzato fino a cinque minuti dal termine il sogno della vittoria. Poi sono stati svegliati bruscamente da alcune decisioni arbitrali discutibili di certo non dettate dal clima ostile del palazzetto dal momento che i giallorossi hanno una delle tifoserie più leali e sportive del torneo di A2. La sensazione di avere perso una partita che si poteva vincere però non trova particolari riscontri da parte di Alessandro Simioni che mostra di non avere troppi rimpianti per l’occasione persa: «È stata una partita molto complicata perché dopo essere partiti in maniera negativa nel senso che i tiri che avevamo costruito molto bene non sono andati a segno, siamo riusciti a recuperare il divario che si era creato facendo un bel break nel terzo quarto. Nonostante questo sforzo però, siccome purtroppo il basket è fatto di momenti, alla fine la vittoria è andata ai veneti».
Negli ultimi due minuti sul meno quattro e palla in mano i giallorossi, infatti, hanno avuto ancora la possibilità di riagganciare i rivali ma le conclusioni di Cinciarini e Gazzotti non sono andate a buon fine.
«Cosa salvare della gara? Credo che il recupero nel terzo periodo sia stata una buona dimostrazione di compattezza perché non abbiamo mollato e siamo tornati sotto punto a punto fino a quando siamo riusciti anche a portarci in vantaggio. Una reazione mostrata dalla squadra dopo essere uscita dagli spogliatoi che ci deve dare fiducia sulla capacità di dire la nostra in ogni frangente e contro qualsiasi avversario».


OraSì serena

Il successo sfumato nel finale non scalfisce minimamente le sicurezze di Simioni: «Non ci siamo mai montati la testa ma nemmeno mai abbattuti per cui dobbiamo essere continui nel lavoro che ci aspetta ogni giorno e siamo assolutamente decisi da qui in avanti di continuare a non mollare mai nemmeno mezzo centimetro».
In una serata nella quale diversi ravennati sono apparsi sottotono il centro veneto indica però nella prestanza sotto i tabelloni la differenza nel finale a favore di Verona: «Sicuramente ha mostrato di essere una squadra molto fisica e questo aspetto le ha permesso nell’ultimo quarto di catturare dei rimbalzi in attacco che sicuramente sono stati un brutto colpo alle nostre speranze di vittoria».

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