Da San Severo alla gara interna con i pugliesi stessi: domenica si è di fatto chiuso il personale girone di Vincent Sanford, la guardia dell’Unieuro che dopo essere stata annunciata a metà settembre, subì una lesione muscolare nell’antivigilia del campionato che lo tenne ai box per due mesi. Dal momento del suo esordio in casa dell’Allianz alla sfida del Pala Galassi, Sanford ha fatto capire a tutti perché la società biancorossa e Antimo Martino abbiano avuto fiducia in lui e lo abbiano atteso.
Un campionato in costante progressione e una crescita nella condizione fisica e nel possibile impatto su squadra e campionato, non ancora giunte al proprio culmine. Lo ammette lo stesso 32enne di Lexington, ospite martedì sera alla trasmissione televisiva Panorama Basket. «Io non sono mai pienamente soddisfatto al termine delle partite e so che posso dare ancora di più anche se al primo posto c’è l’obiettivo di squadra e finché si vince sono contento – sorride Sanford – Io cerco sempre di fare ciò che mi viene chiesto per il bene della squadra, non voglio mai strafare e sto lavorando sui tiri liberi perché è una voce statistica che posso migliorare. Non solo quella, perché posso ancora fare molti passi avanti: sono stato fuori oltre due mesi, mi sento meglio con le gambe, la condizione fisica è cresciuta, ma non mi sento ancora me stesso appieno, specialmente per quanto riguarda l’esplosività».
“Vee”, però, ha chi lo sostiene. La squadra, tutta. «Il coach e i compagni sono fantastici, mi aiutano e incoraggiano di continuo sin da quando mi son infortunato e anche ora pur se non sono ancora al top. Sono molto grato a loro, è la prima volta nella mia carriera in cui tutti mi hanno accolto benissimo e fatto sentire addosso un grande amore». Gruppo che anche lui riconosce essere il grande valore dell’Unieuro. «Sin da quando ero costretto a guardare le partite da bordo campo ho notato un grande affiatamento e un’ottima chimica in squadra e ho capito che mi sarei inserito bene. Poi mi ha colpito il fatto che siano tutti dei lottatori e che giocano realmente l’uno per l’altro. Sì, in campo siamo come dei fratelli».
A questo, poi, Forlì ha aggiunto una crescita tecnica che le ha dato ulteriori consapevolezze. «Il nostro primato si fonda su spirito, concentrazione, difesa e controllo del gioco, e essere primo in classifica mi piace. Tra poco, però, arriva la seconda fase, ci saranno i play- off e dobbiamo rimanere umili perché il nostro lavoro è finalizzato a un obiettivo. E credo che lo siamo».
Quale sia questo traguardo, Sanford lo dice senza troppi giri di parole. «Noi lo abbiamo ben chiaro, chiudere al primo posto adesso e riportare Forlì in A. Io sono arrivato per aiutare a conquistarla. Per questo anche le prossime gare che chiuderanno la prima fase sono importanti: le squadre che vogliono definirsi forti affrontano ogni gara con la stessa mentalità vincente».
Basket A2, Sanford: “Amo questa Unieuro piena di lottatori”
