Basket A2, RivieraBanca: ora ci vogliono i punti

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Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? In questi casi è sempre difficile dirlo con esattezza, anche se dopo tre giornate bisogna analizzare le prestazioni più che i risultati, soprattutto per quello che riguarda una neopromossa che può (perché non sempre succede) pagare lo scotto del noviziato. Il detto “abituarsi alla nuova categoria” vale fino a un certo punto e dopo un po’ inizia anche a stancare: per ripartire con costrutto dal ko di Cento (30 minuti alla pari, poi il crollo verticale) sarà meglio che Rbr analizzi quello che è andato bene e quello che è stato sotto la sufficienza. «Sapevamo che per vincere a Cento bisognava giocare in modo perfetto, ci siamo riusciti solo per tre quarti - è piuttosto lineare il ragionamento di Alessandro Scarponi, altri 32 minuti in campo -. Abbiamo fatto passi avanti rispetto alle altre partite, ma rimane l’amarezza per esserci fatti sfuggire una vittoria che sembrava essere alla nostra portata».

Coach Ferrari ha portato di miglioramenti evidenti da un punto di vista tecnico ed è vero: per larghi tratti la Rinascita è parsa fluida in attacco e decisa in difesa, dove ha pagato troppo a rimbalzo (50 a 31), fondamentale che ha permesso alla Tramec di non affondare soprattutto nei primi 10-15 minuti. Quel che balza agli occhi è il peso specifico che hanno gli italiani delle avversarie (Valentini con Forlì, Tomassini e Zampini con Cento) al cospetto di quelli riminesi. Domenica, se si esclude Tassinari e una spruzzata di Meluzzi in avvio, il più continuo è stato proprio Scarponi.

«Il mio compito è quello di essere il più utile possibile alla squadra e rimanere sempre concentrato. Il minutaggio? Non me lo aspettavo, devo ringraziare coach e società per la fiducia, darò il mio meglio per ricambiarla».

Un altro aspetto sul quale soffermarsi è il riconoscimento dei momenti: +5 a un minuto dalla fine del terzo periodo, Rimini ha dilapidato l’inerzia con un paio di scelte affrettate. Cento si è riportata in pari e da lì è stato l’inizio della fine. «Sì, la serie A2 è piena di ottimi giocatori anche stranieri e non puoi permetterti di sbagliare perché sarai sempre punito. In ogni caso queste tre sconfitte, per una neopromossa composta da tanti nuovi giocatori, con americani da inserire, contro tre ottime squadre ci possono stare, anche se sappiamo di dover trovare maggior continuità nel nostro gioco». Proprio così: in tal senso, quella con Ferrara di sabato sera è già una di quelle partite che bisogna vincere, noviziato o no».

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