Basket A2, RivieraBanca, la ricetta di Tommy Rinaldi: "Basta poco per svoltare"

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Dopo una signora carriera spesa sul parquet a lottare e sgomitare sotto canestro, non deve esser stato facile per Tommaso Rinaldi, il capitano del ritorno di Rimini in serie A, calarsi in un ruolo dirigenziale. Ancor più vedere da fuori i suoi ex compagni alle prese con un inizio di stagione difficile e complicato. Al contempo, però, rimanendo vicino al gruppo fungendo da ponte tra la squadra e la società, cerca di analizzare con estrema razionalità dall’alto della sua esperienza la situazione in casa biancorossa. «Onestamente il momento non è dei migliori, è sotto gli occhi di tutti. Sono altresì convinto che basti poco davvero per svoltare la stagione, iniziando a superare quel blocco mentale che incomincia un po’ ad aleggiare sul gruppo. In questi casi come sempre la migliore medicina è la vittoria, perché quando gli sforzi con cui tutte le settimane i ragazzi si allenano non vengono ripagati poi subentra un fattore mentale». Tanti i fattori che hanno contribuito ad un inizio di stagione in salita, anche se ora il calendario inizia a mettere sul piatto tanti scontri diretti per la salvezza. «Indubbiamente il calendario non è stato dei migliori, specie per una squadra neopromossa. Siamo tutti consapevoli che i due punti lasciati a Chiusi pesano nell’economia di questa prima parte di stagione, vuoi perché si trattava di uno scontro diretto, vuoi per come è maturata la sconfitta, con una prestazione dai due volti. Questa è una categoria dove l’intensità la fa da padrona, non ci si può permettere cali. Credo che la chiave di volta sia questa, mantenere un livello alto per tutto il match». Ora che è fuori dal parquet è aumentato il tempo libero da dedicare alla famiglia e ai suoi bambini, anche se nel weekend la mancanza del parquet si fa sentire. «In settimana la vivo meglio, posso stare con i miei figli, seguo i ragazzi in allenamento e do una mano alla società su diversi aspetti, ma quando arriva la domenica il clima partita indubbiamente mi manca, non è facile. Ma ci sta, sono davvero i primi mesi dopo tanti anni di basket giocato». Domenica, dopo due trasferte, si torna al Flaminio con un unico imperativo. Vincere per rimanere agganciati al treno salvezza. «Domenica sarà una partita fondamentale da non sbagliare, la prima di un trittico di scontri diretti davvero importanti per l’economia del nostro campionato. Servirà il solito Flaminio per aiutare i ragazzi, sono convinto che un successo regalerebbe tanta fiducia e serenità in più».

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