Basket A2, RivieraBanca chiama il Flaminio al suo fianco

Il Flaminio sarà un trascinatore e catalizzatore di imprese oppure, paradossalmente, metterà un po’ di pressione a questa Rinascita che vuole fortissimamente regalarsi un match-point casalingo sorprendendo ancora Treviglio?

Lo sapremo stasera, nella bolgia che si preannuncia infuocata (ore 20.30, arbitri Wassermann, Nuara e Grappasonno), per una garatre che arriva dopo due puntate molto diverse della saga. Nella prima, RivieraBanca ha stupito se stessa e l’avversario a suon di triple e dominio dei tabelloni, nella seconda il Gruppo Mascio è entrato in campo infilibito, imprimendo al match una durezza e
un’intensità insostenibili per la Rinascita, finita anche a -31. Ma nei play-off, si sa, vincere di 1 o di 50 non conta nulla. «Se ci avessero detto, prima di garauno, che saremo tornati a Rimini sull’1-1 avremmo firmato subito, ma di certo daremo il massimo, anzi se vogliamo concederci una chance dovremo fare più del cento per cento - dice Mattia Ferrari - Dopo garauno avevo detto che non cambiava nulla a livello di favori del pronostico, continuo su questa linea, affrontiamo una corazzata completa in tutti i reparti, che punta a vincere il campionato. Il gap tra le due squadre c’è, noi siamo gli outsider ma non per questo partiamo battuti».

Tradotto: portarsi dietro il come si è vinto garauno, sperando che Treviglio non riesca a mettere sul parquet la stessa foga di garadue, magari impaurita da un Flaminio vestito a festa. Ma la pressione è ancora sui lombardi o l’1-1 cambia qualcosa? «Io non credo a questa teoria che i favoriti giochino con più ansia e gli altri saino più liberi. Quando si gioca, si vuole vincere, ci si batte, non c’è qualcuno che è più a cuor leggero di un altro». Sarà, ma adesso chiunque vincerà avrà poi una possibilità per chiudere una serie che, a livello tattico, ha dato svariati spunti di lettura. A Treviglio dà fastidio l’atipicità della Rbr nella sua attuale versione, mentre Rimini fa fatica se quelli di Finelli iniziano a penetrare la prima linea. «Aggiustamenti? Sì, ma ormai le squadre iniziano a conoscersi, loro hanno una spiccata fisicità, è chiaro che in garauno siamo riusciti a sorprenderli tirando molto bene sin dall’avvio, nella seconda abbiamo fatto più fatica ma siamo in sette più Bedetti appena recuperato, loro sono in dieci. Sono comunque contento perché lunedì, col match segnato già dopo due quarti, siamo rimasti dentro la partita. Ho detto ai ragazzi che ci sarebbe servito per imparare, credo che il miglioramento nella serie passi anche da qui».

Johnson e Tassinari gli uomini che possono infiammare un Flaminio valore aggiunto: non è mai semplice giocare contro 3.000 anime racchiuse in una bomboniera così. «Confido nel nostro pubblico che insieme a noi si è meritato dei play-off ai massimi livelli, sono convinto ci sarà un’atmosfera meravigliosa e non vogliamo lasciare nulla di intentato».

Per prendersi il 2-1 bisognerà primeggiare sulle “seconde palle”, magari battezzando i tiratori giusti, e confidare sul fatto che, restando a contatto, si giochi più sui nervi e sul singolo possesso piuttosto che su una partita di basket lineare, dove i più forti restano favoriti. Del resto, la Rinascita l’ha già fatto una volta...

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui