Basket A2, Rimini: lavori in corso come da pronostico

Nessun allarme, solo spunti di riflessioni e problematiche sulle quali lavorare. È assolutamente corretto, l’approccio di Mattia Ferrari e di tutta Rbr alla sconfitta della Rinascita contro Chiusi, passata in un Flaminio che magari si aspettava altro, ma che ha capito quanto sia troppo presto. È effettivamente pre-campionato e come tale va valutato, sempre tenendo conto di qualche spia che si è accesa. «Non si tratta di una partita vera – attacca il coach di RivieraBanca – la pre-season è una cosa molto diversa dal campionato. Possiamo dire che siamo andati a sprazzi: a inizio primo e terzo quarto molto bene, ma non siamo riusciti a capitalizzare gli sforzi fatti per errori banali, per palle perse stupide, per rimbalzi non presi e qualche canestro di bravura degli avversari. Non siamo stati consistenti e questo è un problema sul quale dovremo lavorare».

La sensazione è che, anche a causa delle assenze di Abba e soprattutto Anumba, a questa Rinascita manchino fisicità e atletismo: non è un caso se l’Umana ha dominato a rimbalzo (43 a 30, 13 offensivi sotto il canestro biancorosso), fondamentale dove l’anno scorso spesso Rimini prevaleva. Indicazioni premature, ma comunque da tenere in considerazione. «Sappiamo che questo è un elemento col quale dovremo convivere, al momento non siamo una squadra di rimbalzisti ma per riuscire a giocare in un certo modo è necessario allenarsi con un po’ di continuità che sin qui è mancata – prosegue nella sua analisi il tecnico riminese -. Ci servono tutti gli effettivi, anche se abbiamo tanti ragazzi delle giovanili che ci danno una grande mano in allenamento, il fatto che ci manchino i due più atletici e di ingombro fisico ci condiziona, non ci abitua a determinate situazioni che si sono verificate infatti contro Chiusi. Penso si sia visto».

Quindi, riepilogando: la RivieraBanca post Jazz Johnson-Ogbeide (i cui spettri ancora aleggiano sul Flaminio, ma è normale che oggi sia così) non ha nell’atletismo e nella fisicità le sue principali caratteristiche, ma l’assenza degli unici due elementi con queste qualità rende complicato il lavoro. «Sì, anche se a Chiusi mancava un americano (il 4 Usa titolare, ndc) si è notata la differenza di ingombro fisico tra le due formazioni, abbiamo bisogno di recuperare Anumba e Abba ma il precampionato è fatto per sottolineare i problemi e ben vengano adesso, così ci possiamo lavorare, c’è tutto il tempo per aggiustarli».

Tra le note positive della serata biancorossa, oltre a un Tomassini che ha già lasciato intravedere quanta qualità possa far uscire dalla panchina, anche i minuti di sicurezza di Scarponi, per la verità un po’ dimenticato nel finale. Da sottolineare anche la dimensione quasi solo esterna (anche se ottima, a livello di mano) di Simioni e una coppia di play ancora un po’ titubante. Al 1° ottobre però manca ancora tantissimo…

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