Basket A2, Rbr dei magnifici sette riprova l'impresa a Latina

La prima chance di agganciare i play-off passa da Latina: se la Rinascita d’emergenza bisserà il colpaccio di Trapani anche al Pala Bianchini (ore 19, arbitri Martellosio, Capurro, Maschietto) capovolgendo il -4 subìto all’andata (al Flaminio finì 69-73 nel giorno degli infortuni di Ogbeide, Bedetti e Meluzzi, non proprio ricordi dolci) ci sarà la matematica certezza della post-season già oggi. Diversamente, bisognerà battere Trapani – in disarmo, ma questa è un’altra storia – la domenica dopo. «Facciamo un passo alla volta, cerchiamo di mettere sul parquet la massima professionalità e il massimo impegno – dice Mattia Ferrari – sappiamo che i play-off sono alla nostra portata, anche messi così, ma iniziamo a giocare un match serio e intelligente a Latina». Rispetto alla sfida del Flaminio, coach Gramenzi recupera Alipiev, Fall e Cacace: è evidente che, contro i “7 giocatori 7” biancorossi, visto che Meluzzi e Bedetti marcheranno visita pure oggi e Ogbeide è ormai out, le maggiori rotazioni dei pontini potrebbero pesare, ma in teoria doveva essere così anche a Trapani un paio di settimane fa. «Il leit-motiv è sempre lo stesso: dobbiamo giocare al limite dei 24 secondi, cambiare difese, non accelerare i ritmi della partita, cercare di restare dentro il match e poi giocarci tutto nel punto a punto finale» continua Ferrari, che in avvio andrà con gli stessi cinque del match con Agrigento, cioè Tassinari, Johnson, Anumba, Masciadri e D’Almeida, lasciandosi come cambi Scarponi (per i piccoli) e Landi (per i lunghi). Il 7/35 da tre è stato di fatto il motivo principale del ko con Agrigento, perché per il resto RivieraBanca aveva fatto quel che doveva, dominando a rimbalzo e gestendo i ritmi. Lo stesso che servirà a Latina. «Loro sono una squadra di medio livello, con Alipiev e Cacace però allungano le rotazioni e di fatto sono in dieci, sei esterni e quattro lunghi, che possono tenere tranquillamente il campo – li descrive il tecnico biancorosso – Tirare meglio è sempre un bene, probabilmente con Agrigento sarebbe bastato anche un 10/35, ma sono convinto che se prendiamo buoni tiri, poi le percentuali arriveranno». Si parlava anche di dominio dell’area: fin qui, nella seconda fase, la Rinascita ha sempre vinto la battaglia a rimbalzo, anche grazie alla debordante crescita di Anumba, passato da oggetto misterioso di inizio stagione a valore aggiunto adesso. «Sta facendo quello che mi aspettavo da lui, è cresciuto molto lavorando su degli aspetti fondamentali sui quali puntiamo da inizio anno – lo elogia Ferrari – E’ chiaro che in questo momento abbiamo bisogno di tanta energia da quelli che giocano, poi bisogna veicolarla al meglio perché in sette dobbiamo per forza gestirci, ma tutto passa anche dall’avere più possessi».

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