Basket A2, questa Unieuro fa sognare Forlì

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Una stagione intera a riscrivere il libro della storia del basket forlivese a suon di «non succedeva dal…», ma c’era ancora un grande tabù da infrangere, quello più importante. Il tabù del primo turno play-off. Mercoledì l’Unieuro ha scacciato anche l’ultimo fantasma che continuava ad aleggiare sul suo capo chiudendo la serie dei quarti di finale con Chiusi sul 3-0. Si è così interrotta la striscia negativa che, dopo la finale promozione del 1995 culminata nella storica tripla di Andrea Niccolai, aveva visto la prima squadra cittadina uscire precocemente contro Gorizia (1998), Livorno (1999 con Renato Pasquali allenatore), Brescia (2013), Rieti (2018), Eurobasket Roma (2021) e Cantù l’anno scorso.

Sarà semifinale a partire dal 2 giugno e il grande merito della formazione allenata da Antimo Martino sta nell’avere conquistato il pass vincendo due volte in trasferta in un momento pesantemente condizionato dall’alluvione che ha colpito Forlì e la Romagna e che ha reso quasi un “caso” la riprogrammazione delle gare con la San Giobbe Chiusi. Tutto questo ora non è alle spalle, inciderà anche sul futuro, ma il primo scoglio è stato superato con grande esultanza in campo e tra i tifosi che per due serate hanno affollato il Cineflash di Forlimpopoli scoppiando in cori e festeggiando a lungo dentro e fuori la multisala a risultato acquisito.

Le mille vite dell’Unieuro

Già, ma raggiunto come? Nel modo, o per meglio dire nei modi, che hanno caratterizzato tutta l’annata dei biancorossi. Il primo consiste nel grande spirito del gruppo, nella sua forza di reagire con caparbietà e grande prontezza, a tutti i momenti difficili della partite. Mercoledì ce ne sono stati due. L’avvio tutto favorevole all’Umana, ma la velocità con cui l’Unieuro è passata dall’essere sotto 13-3 al 5’32” al ritrovarsi sopra 17-21 alla sirena del 10’, ha dell’incredibile. Così come lo ha il colpo di reni dell’ultima frazione. In svantaggio 68-62 al 31’52” dopo avere subito un parziale di 30-13 in 10 minuti (era 38-49 al 21’34”), anziché lasciare l’inerzia in mano ai padroni di casa iniziando inconsciamente a pensare a garaquattro, ecco un veemente controbreak di 23-6 che ha chiuso il “terzo set” e la serie.

La panchina un fattore

Il secondo aspetto da rimarcare è l’impatto, pazzesco, della panchina. Senza Vincent Sanford l’Unieuro non aveva certo le rotazioni più lunghe possibili, ma è bastato l’ingresso in campo già nel primo periodo di Lorenzo Penna, Daniele Cinciarini e Lorenzo Benvenuti, a cambiare il corso degli eventi. Tutti autori di una prova maiuscola che le statistiche fotografano, ma non trasmettono completamente: 53 punti, 16 rimbalzi, 11 assist e 57 di valutazione in tre. Se si aggiunge, poi, l’esplosione nel quarto periodo di Fabio Valentini, autore di 4 triple determinanti, ecco che il motto martiniano «In questa squadra tutti possono essere protagonisti» diventa un fatto concreto.

Le due prestazioni di Penna a Chiusi sono degne di un “big” della categoria, Cinciarini nelle ultime 5 gare viaggia a 16.6 punti di media (6 in più della regular season) col 60% da due e con un indice di valutazione di 13.6, ma la vera riscoperta è Lorenzo Benvenuti. I numeri delle ultime 5 gare giocate significano tantissimo: 9.6 punti di media, 54% da due, 6.2 rimbalzi e 9.8 di valutazione in appena 18 minuti a partita.

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