Basket A2, primo canestro del 17enne Munari e i giocatori dell’Unieuro lo portano in trionfo VIDEO

Una domenica indimenticabile per il 17enne Michele Munari, che ieri ha segnato il suo primo canestro in A2 ed è stato fatto… volare in cielo a fine gara dai compagni di squadra dell’Unieuro Forlì.

Martino e i suoi vice

Era stata una settimana complicata anche per lui che ha dovuto saltare più di una seduta di allenamento e che ieri, in panchina, si è portato addosso i sintomi dell’indisposizione. Per questo coach Antimo Martino spende poche parole a fine match (73-60 contro San Severo) prima di lasciare spazio, ma anche merito, ai suoi assistenti Andrea Fabrizi e Paolo Ruggeri. «Sono molto soddisfatto per la vittoria in una partita che non mi aspettavo di certo facile e che, infatti, ci ha visto anche soffrire. Sono contento perché adesso abbiamo anche la certezza di accedere tra le prime tre del girone alla seconda fase e avere raggiunto questo traguardo davanti a una cornice così bella di pubblico, mi rende ancor più felice».
Con Giulio Gazzotti out per una distorsione alla caviglia riportata in settimana e Vincent Sanford che era in dubbio, l’Unieuro ha dimostrato di sapere stringere i denti. Come il suo tecnico che da mercoledì non ha potuto dirigere i lavori in palestra. Il match, quindi, è stato preparato sul campo da Fabrizi e Ruggeri che Martino elogia: «Nella pallacanestro italiana sembra che a parte giocatori e allenatore, tutte le altre figure siano solo dei conti e invece cambia avere o non avere dei bravi collaboratori».
Andrea Fabrizi spiega, dunque, cosa sia cambiato nell’Unieuro tra primo e secondo tempo. «San Severo è venuta da noi a giocare una partita molto attenta e molto ben preparata: ci ha tolto fluidità con i suoi cambi difensivi e reggendo bene in uno contro uno. Abbiamo faticato a muovere la palla come d’abitudine e non segnando quasi mai da fuori, nel primo tempo non siamo riusciti a prendere ritmo. La nostra pallacanestro parte, però, sempre dalla difesa e nei primi possessi del terzo periodo la nostra intensità è aumentata notevolmente, siamo riusciti a giocare più in campo aperto e le triple che sono entrate ci hanno dato un’energia diversa».
Grande prestazione anche di Adrian schierato spesso da centro: «Nathan ultimamente ha una dimensione interna più efficace, ma avendo sia fisico che tecnica non avevo dubbi potesse interpretare bene questo ruolo – sottolinea Paolo Ruggeri – In campo possiamo andare a cercare soluzioni tattiche diverse ma lo facciamo in tutti i ruoli perché siamo costruiti così e la capacità di adattarsi alle partite è una nostra forza».
Qualità che valgono i primi tre posti, matematicamente. «Sì e ammetto che ho vissuto questa settimana come un maratoneta vive gli ultimi 100 metri».

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