Basket A2 play-off, l'Unieuro non vuole fermarsi qui

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«Non dobbiamo pensare alla serie, che indubbiamente è in salita, ma solo alla partita secca di questa sera e domandarci: possiamo vincere una gara secca contro Cantù? Per me sì ed è questo il ragionamento che deve muoverci. Poi, se la vinceremo, penseremo a garaquattro».

È così che coach Sandro Dell’Agnello inquadra la sfida che alle 20.45 vedrà la sua Unieuro sfidare l’Acqua San Bernardo con l’obbligo di ottenere quel successo che ne allungherebbe almeno di qualche giorno il cammino e darebbe una prospettiva di futuro. Breve o lungo che sia questo “domani”, lo dirà solo il campo nei 40’ che Forlì si appresta a vivere davanti al proprio pubblico.

Quanta gente?

La società si aspetta tra le 1.500 e le 2mila persone, arrivare al tetto massimo sarebbe importante, anche per la squadra. «Sono convinto che il pubblico possa veramente darci una grossa mano ed essere il giocatore in più che ci sostiene specialmente nei momenti di difficoltà - afferma il tecnico biancorosso - Credo e spero possa essere un fattore così come lo è stato il pubblico canturino in un ambiente bello, caldo, ma sempre correttissimo».

Ovviamente squadra e tifosi tirano a sé reciprocamente l’uno all’altro e sul parquet scende l’Unieuro. A lei spetta fare canestro, cosa che è avvenuta col contagocce nelle prime due gare.

«Sinceramente se lunedì avessimo vinto garadue non avremmo rubato nulla, oggi ci serve lo stesso sforzo, ma possibilmente spalmato per tutti i 40 minuti e dovremo farlo con gli elementi a nostra disposizione».

Sì, perché Mattia Palumbo è irrecuperabile e contro Luca Vitali sarebbe servito eccome. Anche in attacco, però dove i romagnoli una volta sono mancati negli esterni (sabato), un’altra nei lunghi (in garadue) e, in senso assoluto sta mancando clamorosamente Kalin Lucas. Nel merito Dell’Agnello precisa: «In questi ultimi giorni abbiamo lavorato per fargli avere più aria in attacco. Lui sa trovare sempre l’uomo libero e lo dimostrano gli 8 assist di lunedì che potevano benissimo essere anche il doppio se non avessimo sbagliato così tanto da sotto, però è vero che adesso abbiamo anche tanto bisogno dei suoi tiri».

Dovrà crearseli pur davanti a marcature fisicamente asfissianti come quelle di Severini e Stefanelli supportate dai raddoppi dei lunghi. Spesso molto al limite, invero. Anche il metro arbitrale, specialmente sulla fisicità contrapposta a Lucas, potrà significare molto.

Muscoli che comunque, anche l’Unieuro ha provato e deve provare a far sentire.

«Contro una squadra che ha ottimi passatori e più qualità di noi, le nostre scelte difensive e la loro interpretazione da parte dei ragazzi, hanno fruttato. Dovremo essere bravi a replicare quell’atteggiamento. Poi, in attacco, è vero che ci serve cercare e trovare maggiormente i vantaggi che si creeranno. Non possiamo essere solo perimetrali, o attendere che un singolo ci risolva le situazioni, dobbiamo aumentare il “dentro fuori” per fare muovere la difesa di Cantù».

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